In Italia vendute 350 mila confezioni di pillole contraccettive in un anno

pillola del giorno dopo

Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2010 in Italia sono state vendute circa 350 mila confezioni di pillole del giorno dopo e 26,6 milioni di pillole contraccettive.Quanto ai preservativi, nel 2009 ne sono stati venduti oltre 100 milioni.

Ecco i dati diffusi in occasione del 15th World Congress on Human Reproduction che si tiene a Venezia. Diversamente da altri Stati europei, solo il 2,7% delle donne italiane in età fertile sembra aver fatto uso di contraccezione d’emergenza (dati 2009).

Nel confronto internazionale in Italia risulta dunque un ricorso alla cosiddetta ‘pillola del giorno dopo’ fra i più bassi in Europa, più alto solo di quello tedesco (2,1%).

I tassi più alti si riscontrano invece in Norvegia (15%) e Gran Bretagna (12%). Nel nostro Paese è disponibile, invece, un medicinale su ricetta base di levonorgestrel che può essere utilizzato entro 72 ore dal rapporto a rischio. Il farmaco riesce a ritardare l’ovulazione solo nel caso non sia iniziata la salita dell’ormone Lh. La sua efficacia nel prevenire una gravidanza e’ pari all’88-95%, tanto maggiore quanto prima viene assunto e massima nelle successive 12 ore al rapporto.

E’ arrivata ad aprile 2012, invece, la cosiddetta ‘pillola dei cinque giorni dopo’, nuovo farmaco a base di ulipristal acetato attivo fino a 120 ore dopo il rapporto a rischio di gravidanza non desiderata. Il prodotto agisce ritardando l’ovulazione anche se la fase di innalzamento del Lh è già cominciata. Per questo la sua efficacia risulta doppia rispetto a levonorgestrel. Anche per la pillola a base di ulipristal acetato l’indicazione, come per tutti i metodi contraccettivi di emergenza, è di assumerla prima possibile.

“Non dimentichiamo – sottolinea infatti Rossella Nappi, ginecologa, endocrinologa e sessuologa all’Università di Pavia – che la contraccezione d’emergenza serve per abbassare il potenziale di fertilizzazione del ciclo, spostando o bloccando del tutto l’ovulazione. Ed e’ chiaro quindi come la tempestività di assunzione giochi un ruolo chiave per assicurare la riuscita dell’intervento”.

“Rispetto al passato abbiamo fatto passi in avanti – continua Nappi -. Grazie, infatti, a molecole più innovative come l’ulipristal acetato è possibile ridurre di ben due terzi, nelle prime 24 ore, il rischio di gravidanza indesiderata rispetto alle vecchie formulazioni con levonorgestrel. E con un atout in più: la sua capacità protettiva è doppia rispetto al levonorgestrel nelle 72 ore dal rapporto a rischio. Bisognerebbe perciò iniziare a parlare di ‘pillola del prima possibile’ e non di ‘pillola del giorno dopo'”.

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