In classe con il niqab: bufera su una scuola di Monfalcone

Ok dell’istituto a far indossare il velo integrale a cinque studentesse. Ira bipartisan: “Metodo contrario alla nostra cultura”.
Niqab

Ogni mattina vanno a scuola indossando il niqab (il velo presente che copre l’intero corpo della donna, compreso il volto). Poi una volta entrate si recano in una stanza appartata dove un referente dell’istituto scolastico procede al loro riconoscimento e solo dopo possono entrare in classe per frequentare le lezioni con i loro compagni. Ha generato un vespaio di polemiche il trattamento speciale riservato a cinque studentesse dell’istituto superiore “Sandro Pertini” di Monfalcone a cui la scuola permette di seguire le lezioni indossando il niquab.

Il caso, sollevato dal quotidiano il Piccolo, ha provocato al reazione di Lega, Forza Italia e Pd d’accordo in Friuli-Venezia Giulia nel vietare il niqab, velo islamico totale, in aule scolastiche e luoghi pubblici.

“Non c’è anticamera che tenga, il niqab a scuola è incompatibile con la nostra cultura – ha detto il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli – Non possono esserci negoziazioni, trattative, soluzioni intermedie. Il fondamentalismo islamico non deve entrare nelle aule né varcare i nostri confini”.

Il no tuttavia è stato bipartisan. “L’integrazione e la pacifica convivenza in una comunità devono essere concetti e regole basilari da seguire, nel rispetto delle regole collettive e delle convinzioni di ognuno. Il volto coperto va inteso come un ostacolo alla piena ed effettiva integrazione, soprattutto all’interno di una scuola” è stata la posizione di Diego Moretti, capogruppo dem e candidato sindaco a Monfalcone per il centrosinistra. “Il niqab non è un ostacolo solo al riconoscimento della persona, ma lo è al processo di integrazione: perché così si mette in discussione il ruolo e la dignità di donna e il lavoro dei docenti”.

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