Gli studenti all’attacco: “Ancora tagli: E’ questa l’Università di Renzi e Giannini?”

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Riceviamo e pubblichiamo il commento degli studenti di Rete della Conoscenza, che si scagliano contro il decreto ministeriale per regolare il sistema di finanziamento degli Atenei

“Ancora una volta la Ministra Giannini affida agli spot contenuti nei quotidiani del paese la presentazione di un provvedimento che sconvolgerà l’importo dei fondi destinate alle Università:
– aumento della quota premiale che da un 13,5% dell’anno scorso passa al 18%;
– incremento della stessa nei prossimi anni fino al 30% sul totale del F.F.O.;
– rinnovata fiducia agli inaffidabili parametri derivanti dai risultati della VQR ed assenza di parametri qualitativi rispecchianti la parte della didattica.

Le preoccupazioni più grandi però derivano dall’approssimazione generalizzata sul sistema del “Costo Standard per Studente”, di cui nulla è dato sapere, e dal paventato taglio di 163 milioni di euro sul Fondo di Finanziamento Ordinario a più riprese fatto trapelare dal Presidente della CRUI Stefano Paleari, con buona pace del Governo Renzi che per la seconda volta in pochi anni diminuirà le spese per l’istruzione universitaria.

“Nonostante i tentativi di silenziare il dibattito pubblico sul futuro finanziario degli atenei italiani – afferma Alberto Campailla, di LINK – Coordinamento Universitario – è ormai palese il solito scontro interno alla CRUI e tra quest’ultima e il Ministero, ma nonostante gli errori macroscopici del passato da una parte non si intravede una reale inversione di tendenza e dall’altra si escludono gli studenti da qualsiasi discussione sul finanziamento pubblico all’università”.

Rivendichiamo che qualsiasi modifica al sistema non possa prescindere da un aumento consistente del F.F.O. e da un coinvolgimento opportuno della componente studentesca in tutte le fasi decisionali, a partire dal CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari). Se è questa l’Università targata Renzi e Giannini con l’ausilio dei Rettori, annunciamo che le studentesse e gli studenti sono pronti a scendere nelle piazze italiane già dal 10 ottobre al fianco di studenti medi, sindacati, ricercatori e precari per rivendicare il diritto ad un’università pubblica, di qualità e di massa”.

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