“Foto osé in cambio della sufficienza”: chiuse le indagini nei confronti del prof di matematica. Nei guai anche la preside che non denunciò

La Procura di Cosenza ha chiuso le indagini preliminari sul caso delle presunte molestie al liceo “Valentini-Majorana” di Castrolibero. Il docente accusato di violenza sessuale, tentata violenza sessuale, molestie sessuali e tentata estorsione. In un caso chiese a una ragazza di scattarsi una foto del seno se voleva ottenere il 6 nella sua materia.

Violenza sessuale, tentata violenza sessuale, molestie sessuali e tentata estorsione: sono le ipotesi di reato nei confronti del professore di matematica dell’istituto superiore “Valentini-Majorana” di Castrolibero, in provincia di Cosenza, messe nero su bianco dalla Procura calabrese nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari sul caso delle presunte molestie sessuali ai danni di quattro studentesse della scuola, tutte minorenni all’epoca dei fatti. L’avviso di conclusione indagini è stato inviato anche all’ex dirigente dell’istituto, oggi in pensione, accusata di omissione di atti d’ufficio poiché, in qualità di pubblico ufficiale e pur essendone a conoscenza, avrebbe omesso di denunciare i fatti.

Il caso scoppiato a febbraio

Il caso scoppiò lo scorso febbraio quando, dopo la denuncia tramite social di una ex studentessa della scuola, gli altri studenti diedero vita a un’occupazione della scuola che durò per ben 17 giorni. Una protesta che indusse il Ministero dell’Istruzione a disporre un’ispezione nell’istituto per accertare i fatti. Gli studenti decisero di sospendere la protesta soltanto dopo la nomina di un dirigente reggente dell’istituto in sostituzione della preside che nel frattempo è andata in pensione.

Docente accusato anche di tentata estorsione

Oltre alle accuse di violenza sessuale, il docente di matematica è accusato anche di tentata estorsione: secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti a  giugno del 2018 avrebbe minacciato una delle studentesse prospettandole “il mancato raggiungimento della sufficienza nella sua materia qualora non avesse accondisceso alla richiesta di scattarsi una foto ritraente il seno, le porgeva il proprio telefono cellulare con la telecamera accesa al fine di costringere la vittima ad assecondare le sue richieste. Evento non verificatosi a causa del rifiuto da parte della ragazza” come si legge nell’avviso di fine indagini. Sempre secondo la Procura, lo stesso professore, in diverse occasioni avrebbe “palpeggiato, sfiorato ed umiliato le studentesse”.

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