Adesione molto alta nel mondo della scuola allo sciopero previsto per oggi ed indetto dalla Cgil e della Uil. Da Milano a Torino, passando per Roma e Bologna moltissimi istituti scolastici sono rimasti chiusi e tantissimi studenti si sono riversati nelle piazze per protestare contro le politiche del governo Meloni. Una protesta che però in alcune piazze è degenerata in rabbia con risvolti a dir poco inquietanti.
È il caso di Bologna dove durante il corteo della manifestazione che ha cercato di arrivare in piazza del Nettuno un gruppo di studenti ha dato alle fiamme alcune foto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, della segretaria del Pd Elly Schelin, del sindaco Matteo Lepore e del primo ministro israeliano
Benjamin Netanyahu.
“Contro la scuola gabbia e per dare solidarietà alla Palestina” recitava uno degli striscioni esposti dagli studenti, circa 200 (tra loro anche alcuni universitari di ‘Cambiare Rotta’), partiti poco dopo le 9 da piazza San Francesco. “Palestina libera” e “Se non cambierà intifada pure qua” i cori più gettonati, molti anche gli slogan contro il governo e anche contro il Pd “che organizza i caschi blu”.
Una volta arrivati in via Marconi gli studenti hanno provato a raggiungere piazza Maggiore, dove c’era la manifestazione dei sindacati, ma le forze dell’ordine glielo hanno impedito con un blocco in via Rizzoli.
“Purtroppo questi fatti accadono spesso a Bologna, dove la sinistra radicale prolifera anche grazie al fatto che membri della maggioranza in Comune guardano con compiacimento e giustificazionismo a questi fatti” è stato il commento del parlamentare di Fratelli d’Italia Marco Lisei.
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