Nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico, al Teatro del Maggio musicale, la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, ha sottolineato come “declino demografico, competizione globale, la sempre minore disponibilità di risorse, rapida obsolescenza dei saperi minano la sopravvivenza del sistema universitario e come le tre transizioni -tecnologica, ecologica, demografica- e i profondi cambiamenti sociali ridisegnano l’organizzazione dell’Università e il suo ruolo nella ricerca, nel trasferimento delle conoscenze e nella formazione di nuove professionalità. Ma in questa situazione così fluida, l’interconnessione dei saperi, la flessibilità, il pensiero analitico e il pensiero creativo sono abilità trasversali indispensabili per navigare il futuro”.
Il ministero dell’Università e della Ricerca ricorda alla rettrice che “non può non sapere che l’Università di Firenze ha ricevuto 251.931.553 euro come Fondo di Finanziamento Ordinario per il 2024, con un incremento del 13,21% rispetto al 2019, pari a un +29,3 milioni di euro. Ulteriore stupore nasce dal fatto
che la rettrice decida di ignorare le dichiarazioni pubbliche del ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, che durante gli Stati generali organizzati dalla Crui, la Conferenza dei rettori, ha annunciato che l’Ffo, il Fondo di finanziamento ordinario 2025 non solo sarà più alto rispetto al 2024, ma supererà il record storico del 2023″.
I progetti dell’Università di Firenze
Sui tagli all’Ffo che per l’Università di Firenze ammonterebbero a 17 milioni di euro, la rettrice ha detto che almeno quest’anno “stiamo navigando al minimo, ma stiamo navigando, non abbiamo fermato neanche i reclutamenti, ma stiamo andando senza correre troppo”. Petrucci ha ricordato anche il crescente ruolo dell’Università nella “terza missione”, come “produzione di servizi per la collettività e progettazione di pratiche di attivismo civico e di partecipazione democratica”, e i progetti edilizi che l’Ateneo sta portando avanti come “l’adeguamento e all’ampliamento del plesso aule dell’area di Careggi e ai lavori per l’insediamento del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali e della Scuola di Agraria presso il Campus di Sesto Fiorentino”.
Alla cerimonia hanno portato il loro saluto la sindaca di Firenze Sara Funaro, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Sono intervenuti la rappresentante delle studentesse e degli studenti Gaia Moretti, il rappresentante del personale tecnico-amministrativo Samuele Ciattini, la direttrice del Josephinum Museum di Vienna Christiane Druml e l’artista Drusilla Foer.
La protesta dei ricercatori
Fuori dal teatro un gruppo di ricercatori e dottorandi, riuniti nell’Assemblea precaria, ha protestato contro la riforma Bernini che “moltiplica le figure precarie nell’università, estende la durata degli anni di precariato e riduce le tutele e contro i tagli all’Fffo”. Sul precariato la rettrice Petrucci ha detto che “risolvere il problema è difficile, anch’io sono stata precaria per dieci anni, quindi so che cosa vuol dire”. Secondo Petrucci il problema esiste “per come è la struttura stessa dell’Università, che richiede molte persone che si occupano della ricerca”, e “il lavoro della ricerca è un lavoro che deve essere in qualche maniera provato, bisogna essere un po’ attenti”.
La rettrice ha spiegato che “per risolvere la questione basta avere più soldi, con più soldi si risolve tutto”, mentre con le attuali risorse dell’Ateneo “ci siamo impegnati il più possibile per cercare di dare una possibilità a una parte delle persone che potrebbero aspirare a entrare in maniera definitiva all’interno dell’Università. È chiaro che le risorse che uno ha sono quelle che sono disponibili, quelle che si possono sostenere col bilancio, e quindi noi quello che possiamo fare senza dubbio lo stiamo facendo e lo faremo, l’impegno c’è”.
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