“Né i giornali né la politica sembrano interessati a quello che sta accadendo davvero nel mondo dell’istruzione. – denuncia Federico Del Giudice, portavoce della Rete della Conoscenza. – In questi mesi però in massa gli studenti sono scesi in piazza per sfiduciare dal basso la gestione iniqua della crisi messa in campo dal Governo Letta e le mobilitazioni stanno continuando ad oltranza: oltre 100 scuole occupate, gli atenei del Sud in protesta contro il decreto Punti Organico, una mensa e due studentati liberati per rivendicare risposte immediate in materia di diritto allo studio, welfare e contrasto alla precarietà. Il presidente Letta oggi ha promesso di rimettere al centro delle priorità l’istruzione ci sembra però che questo sia solo l’ennesimo spot propagandistico: manca la volontà politica di recuperare le risorse da settori che da sempre additiamo come “sprechi” (spese militari, tassazione degli alti patrimoni, chiusura dei CIE, etc…) e c’è in realtà una totale sordità alle istanze portate avanti dalle mobilitazioni degli studenti”.
“E’ un segnale totalmente negativo il fatto che il governo parli di un nuovo inizio e non di rifinanziare il sistema di welfare, il diritto allo studio e l’edilizia scolastica, puntando piuttosto sulla proposta di riduzione di un anno delle scuole superiori introdotta autoritariamente dalla min.Carrozza in questi mesi. – dichiara Roberto Campanelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti -. Crediamo che questa riduzione non avvicini il nostro sistema scolastico all’Europa ma risponda solo alle esigenze di risparmio e ai diktat di rigore riconosciuti dal Governo, che non a caso per quest’anno ha previsto un’ulteriore taglio di 350 mln al fondo MOF che noi condanniamo fortemente. Crediamo inoltre che sia inutile la “Costituente della Scuola” se questa deve essere tavolo di ratifica di provvedimenti già presi e che servirebbe invece farsi carico delle rivendicazioni che da anni il mondo della scuola porta avanti per costruire un reale piano di confronto”.
“I provvedimenti presi dal Governo minacciano la chiusura definitiva degli atenei del Meridione e nulla hanno fatto per risollevare l’esodo di massa che è in corso dalle università a causa dei tagli al diritto allo studio e alla dequalificazione che ha investito tutto il sistema in questi anni. – dichiara Alberto Campailla, portavoce di Link Coordinamento Universitario – La legge di stabilità inoltre finanzia i policlinici universitari privati per 400 mln ma non si preoccupa di sostenere la formazione dei giovani medici. Crediamo che servano risposte immediate sull’istruzione e la ricerca per riconvertire il nostro modello di sviluppo e porre fine alle politiche di austerità”.
“Per questi motivi continueremo a mobilitarci in tutta Italia contro le scelte inique ed llegittime di questo governo – concludono gli studenti. Saremo infatti a Torino il 14 Dicembre a protestare contro le politiche della giunta Cota, il 16 Dicembre a Milano contro il rifinanziamento regionale del Buono Scuola a discapito delle scuole pubbliche e, nello stesso giorno, a Roma in presidio a Montecitorio per fermare l’approvazione di questa Legge di Stabilità”.
Raffaele Nappi