Alessia l’ha definita una finestra sull’Italia di oggi, ma la sua campagna è diventata subito un tormentone internazionale. In soli tre giorni è riuscita a riunire più di 300 immagini di ragazzi, che si sono fatti fotografare con i loro “perché” a tempo indeterminato. Tanti “why” ad esempio sono arrivati da Londra. Tre studenti inglesi si sono chiesti perché è necessario lasciare il proprio Paese per avere un lavoro dignitoso, mentre una madre con in braccio il suo bambino si è interrogata sul perché oggi è così difficile garantirgli un futuro.

Lavoro, sanità, insegnamento, politica, i settori che i ragazzi stanno toccando sono veramente innumerevoli e il blog creato da Alessia “da Nord a Sud” inizia a fatica a contenerli tutti. Ma Alessia non sembra preoccupata, anzi il suo sogno è di creare un movimento virale che possa contagiare tutti coloro che oggi si fanno domande, senza ricevere risposte. Ma cosa succederà alla fine a tutti questi “perché”, “why”, “por qué”? “Forse – ci confida Alessia – realizzeremo un album digitale o forse tutte queste foto verranno “twittate” ai politici di tutto il mondo. Ora è troppo presto per dirlo, considerando che il movimento ha solo 6 giorni di vita”.
Intanto noi vogliamo condividere il suo lavoro. Per questo invitiamo tutti i nostri lettori a mandare il loro “perché” ad [email protected], insieme alla domanda che più li tormenta. Il secondo step da fare sarà, poi, quello di condividere l’immagine sulla propria bacheca Facebook, in attesa che qualcuno inizi, invece, a rispondere.
Anna Di Russo