“Facciamo le cose porno”: le chat a luci rosse della prof di Castellammare di Stabia

Emergono nuovi particolari sull’arresto della docente di sostegno accusata di violenza sessuale sugli studenti della scuola dove insegnava.

Si chiamava “La saletta” la chat di Instagram in cui la docente di sostegno della scuola “Catello-Salvati” di Castellammare di Stabia, arrestata ieri con l’accusa di violenza sessuale, parlava con gli studenti che ricevevano le sue “attenzioni”. Ragazzi e ragazze, all’epoca dei fatti, tutti tra gli 11 e i 13 anni con i cui la docente 37enne aveva un rapporto, anche verbale, piuttosto disinibito.

La proposta ai due cugini

A testimoniarlo proprio le parole e i contenuti a luci rosse di quelle chat a cominciare proprio da quando il gruppo viene tenuto a battesimo online: “Facciamo questo gruppo, così facciamo le cose porno” scrive la docente. Che ai ragazzi presenti propone anche di guardare dei filmati porno insieme oltre che di scambiarsi effusioni tra di solo. Come nel caso di due cugini (femmina e maschio) a cui una volta disse con insistenza “voi potete fare le cose sporche, siete cugini”.

Il rifiuto e il ricatto

Ad attirare l’attenzione della docente di sostegno proprio quest’ultimo ragazzo a cui lei era particolarmente interessata tanto da tentare più volte un approccio anche fisico, si legge nei verbali delle indagini. “Mi sentivo immobilizzato, non sapevo cosa fare” ha detto lui. Che poi però reagisce “L’ho fatta allontanare perché non volevo”.

“Non fare il cicciobello”

Davanti al rifiuto però la professoressa non arretrava, anzi, passava al contrattacco schernendo i ragazzi e minacciandoli con una probabile bocciatura. “Gesù, vi posso dire una cosa seria? State accis. Cioè sembrate tutti degli scemi, ho degli alunni stupidi”. Oppure, riferendosi al ragazzo che l’aveva rifiutata: “Possibilmente non fare cicciobello, padre Pio. Fai la persona seria, che quest’anno mi sembri un addormuto, non lo so che ti è successo. L’anno scorso eri bello sveglio e quest’anno mi sembri un addormentato con il biberon”.

Domani l’interrogatorio di garanzia

In tutto, secondo le indagini, sarebbero sette gli studenti coinvolti in questa vicenda. Alla fine il muro di paura e omertà che la docente era riuscito ad alzare è crollato, proprio grazie al racconto di uno di loro ai genitori. Da quel momento prima la rabbia esplosa con violenza nell’aggressione dello scorso novembre, adesso con l’arresto e l’accusa di violenza sessuale. Domani, giovedì 16 gennaio, la professoressa sarà sentita dagli inquirenti nell’interrogatorio di garanzia.

Leggi anche altre notizie su CorriereUniv

Seguici su Facebook e Instagram

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article
Aula vuota

Un premio alle regioni che applicheranno il taglio delle classi entro 10 giorni

Next Article
giuseppe valditara

Latino non obbligatorio alle medie, storia ma solo di Italia e Occidente, la Bibbia: le novità di Valditara

Related Posts