Elezioni, vince la destra. Fratelli d’Italia primo partito con il 26%: il programma della scuola

Crollano Lega e Forza Italia all’8% entrambe. Pd al 19%, Verdi e Si non arrivano al 4%. Movimento 5 Stellesi riscatta rispetto le previsioni arrivando al 15%. Terzo polo non raggiunge neanche l’8%.

L’astensione è primo partito, è andato a votare solo il 63,9% degli aventi diritto. Fratelli d’Italia è in vetta tra le formazioni politiche con il 26% delle preferenze, Meloni verrà chiamata per la formazione del governo da Mattarella dopo l’insediamento del parlamento che arriverà in tempi recordo vista la crisi economica. Il 13 ottobre si riuniscono le Camere ma i tempi potrebbero allungarsi per scegliere i presidenti dei due rami del Parlamento e la formazione del governo che potrebbe arrivare a novembre. Pesa sulle tempistiche l’anomala elezione in autunno con la legge di bilancio che solitamente viene presentata alla Camere a metà ottobre.

Scuola

La coalizione di centro destra ha presentato, per quanto riguarda la scuola un programma di coalizione, comune tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

I punti principali di tale programma sono:

  1. Rivedere in senso meritocratico e professionalizzante il percorso scolastico.
  2. Piano straordinario per l’eliminazione del precariato del personale docente e investimento nella formazione e aggiornamento dei docenti
  3. Ammodernamento, messa in sicurezza, e nuove realizzazioni di edilizia scolastica e residenze universitarie
  4. Valorizzazione e promozione delle scuole tecniche professionali volte all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
  5. Allineamento ai parametri europei degli investimenti nella ricerca.
  6. Incentivare i corsi universitari per le professioni STEM. Maggiore sostegno agli studenti meritevoli e incapienti.
  7. Riconoscere la libertà di scelta educativa delle famiglie attraverso il buono scuola.
  8. Favorire il rientro degli italiani altamente specializzati attualmente all’estero.

Fratelli d’Italia, però, potrebbe far pesare il suo risultato e il grande numero di parlamentari che si accinge a raccogliere. Infatti la destra italiana vorrebbe nello specifico: abbassare l’età da diploma di un anno se non due. Quindi non più 19 anni ma almeno 18. Cancellare l’alternanza scuola-lavoro, ora chiamata PCTO, e riformarli. Ciò si intreccerà con la volotnà di ripristinare gli indirizzi di studio per l’abilitazione al lavoro negli istituti.

Docenti e sport

Come un po’ tutti gli schieramenti e le formazioni politiche anche il partito di Giorgia Meloni vuole portare gli stipendi dei docenti a livelli europei. Ma gradualmente, come scritto nero su bianco nel programma elettorale. Verrà dato margine di manovra ai presidi di premiare questo o quell’insegnante in base al merito? Sono solo alcune domande che si stanno ponendo molti osservatori in queste ore. Così come cosa avverrà della proposta di fare un liceo “Made in Italy” inserita all’interno del programma del partito nato dalle ceneri di Alleanza Nazionale. “Si tratta, come viene spiegato in una proposta di legge ad hoc, di un percorso di studi che ha l’obiettivo di fornire gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà”, è una delle descrizioni fornite. L’idea è di dare un liceo alla classe dirigente di domani fuori dal normale percorso liceale.

E poi lo sport. Il grande protagonista della proposta sull’istruzione di FdI, panacea per tutte le “devianze” e turbe giovanili. Quindi più impianti, palestre e fondi ad associazioni sportive. Cambierà anche l’orario scolastico? La futura premier a fine agosto aveva dichiarato: “Investire sui giovani per crescere generazioni di nuovi italiani sani e determinati. Coltivare il talento, combattere le droghe e le devianze”. E anche: “Istituiremo borse di studio per meriti sportivi. Quanti Totti, Juri Chechi, fratelli Abbagnale ci siamo persi in questi anni perché non hanno avuto la possibilità di fare sport?”. In ultimo va sottolineato che Meloni ha spesso spinto per una digitalizzazione nelle scuole e nei programmi scolastici, evidenziando l’importanza di digitalizzare i libri di testo.

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