Da Orvieto otto ragazzi sono partiti per un viaggio che non ha precedenti. Zaino in spalla, la loro destinazione non è stata però la scuola, perché quest’anno scolastico lo passeranno camminando lungo lo Stivale e non stretti fra i banchi. L’innovativo progetto a cui hanno deciso di partecipare si chiama Strade Maestre e promette, in circa 240 giorni da settembre 2024 a giugno 2025, di percorre oltre mille chilometri attraverso 12 regioni italiane, accompagnati da quattro guide-docenti.
Ecco quindi che i ragazzi potranno leggere Dante non chiusi tra quattro mura ma a Ravenna, davanti alla tomba del poeta, o a Firenze, città dove nacque e che cantò; potranno studiare il nazifascismo a Roma, vedendo con i propri occhi il quartiere ebraico che era stato tramutato in ghetto o il sacrario delle Fosse Ardeatine; potranno però anche ammirare l’arte nelle centinaia di musei sparsi lungo la Penisola e che si legano al programma scolastico del quarto e quinto anno delle superiori, di cui fanno parte gli otto ragazzi, come la collezione Peggy Guggenheim a Venezia, il museo del Novecento a Milano o ancora il museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto. E, perché no, visitare Pompei in Campania, le Grotte di Castellana in Puglia, i Sassi di Matera in Basilicata e tanto altro.
Il progetto Strade Maestre e i suoi protagonisti
La classe di Strade Maestre è composta da otto giovani tra i 17 e i 18 anni: Anna, Ariele, Aron, Edoardo, Gioele, lisa, Lolevia e Neri, ma anche dalle quattro guide-insegnanti Roberta Cortella (docente e regista), Marco Saverio Loperfido (docente, scrittore e filosofo), Marcello Paolocci (guida ambientale ed escursionistica) e Roberto Tigani (docente e guida). Tutti loro hanno esperienza, oltre che nel ruolo di educatori, anche per quello di guide escursionistiche: Loperfido, primo ideatore del progetto, nel 2017 ha percorso 2400 chilometri a piedi da Chia al Parlamento europeo di Bruxelles. È anche l’ideatore del progetto Ammappaitalia e ha guidato nel 2018 un gruppo di ex-detenuti in un cammino di 900 chilometri nel sud Italia, un progetto divenuto una docu-serie dal titolo “Boez – Andiamo via”, diretto dall’altra guida-insegnante Roberta Cortella. Paolocci, invece, ha creato un percorso didattico in Umbria chiamato il Sentiero di Palliccio e nel 2020 ha condotto otto ragazzi in un cammino giudiziario di 35 giorni e 600 chilometri.
Per questa esperienza, prima in Italia e nel mondo per lunghezza, i ragazzi sono “carichi e molto motivati” spiega Niccolò Gori Sassoli, altro fondatore del progetto e responsabile comunicazione per CamminaMenti, la cooperativa sociale che ha dato vita all’iniziativa. Lui, insieme all’ultimo dei fondatori, Emilio Ruffolo, presidente della cooperativa, sarà la mente dell’organizzazione che si coordinerà con le guide-docenti e il gruppo durante tutto l’anno.
“La classe è formata da ragazzi che vengono da contesti diversi ma con esperienze personali vicine – continua Sassoli –. Sono tutti degli sportivi e hanno già fatto diversi cammini, ma provengono da diverse parti d’Italia e addirittura del mondo: una delle nostre ragazze viene direttamente dall’Australia. Lo scorso anno aveva preso parte a uno scambio culturale in una scuola privata di Firenze, dove ha conosciuto dei ragazzi che avevano saputo dell’iniziativa ed erano interessati a partecipare, così quest’anno è tornata da sola per prendere parte al progetto”.
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