Doppia laurea: da settembre consentita l’iscrizione a due corsi diversi contemporaneamente

Via libera alla frequenza a due corsi di laurea, di laurea magistrale, di master, di dottorati di ricerca o di iter di specializzazione presso più università, scuole o istituti superiori a ordinamento speciale. L’unica eccezione è rappresentata dai corsi di specializzazione medica

È ufficiale: da settembre 2022 sarà possibile iscriversi a due corsi di laurea differenti e frequentarli contemporaneamente. È stato infatti pubblicato il decreto n.930 del 29 luglio 2022 del Ministro dell’università e della ricerca, Maria Cristina Messa. Così gli studenti, a partire dal prossimo anno accademico 2022-2023, potranno ricevere una doppia laurea.

Doppia laurea anche in più università

Il decreto ha disciplinato le modalità per facilitare la contemporanea iscrizione degli studenti a due corsi di laurea, ma anche di laurea magistrale, di master, di dottorati di ricerca o di iter di specializzazione presso più università, scuole o istituti superiori a ordinamento speciale, che si differenzino per almeno due terzi delle attività formative. L’unica eccezione è rappresentata dai corsi di specializzazione medica, dove permane l’obbligo di scelta di un unico indirizzo, ma sarà possibile frequentarlo insieme ad un dottorato di ricerca. “Con l’introduzione della doppia laurea, resa possibile grazie a questo primo decreto attuativo, abbiamo disegnato un sistema della formazione più flessibile, già dal prossimo anno accademico e abbiamo superato rigidità e vincoli normativi a favore di una formazione trasversale che risponda alle necessità dei giovani di oggi”, ha spiegato la ministra Messa.

Al decreto pubblicato negli scorsi giorni ne seguiranno altri due, per stabilire tra le altre cose i criteri che dovranno essere seguiti per l’iscrizione contemporanea a due corsi universitari ad accesso programmato (come medicina e psicologia, per fare un esempio) e per facilitare la doppia iscrizione ai corsi di alta formazione artistica, musicale e coreutica. “In questo modo l’università italiana diventa più attrattiva, con percorsi didattici che si adattano meglio, da un lato alle aspettative dei nostri studenti, dall’altro a erogare competenze e conoscenze interdisciplinari” ha concluso Messa.

L’obbligo di frequenza

Nessun problema anche nel caso in cui uno dei due corsi di studio sia a frequenza obbligatoria (escludendo da questa casistica i corsi per i quali la frequenza obbligatoria è prevista solo per attività laboratoriali e di tirocinio): è consentita l’iscrizione a un secondo corso di studio che non presenti obblighi di frequenza. Il decreto contiene anche le modalità per agevolare l’iscrizione contemporanea ai due corsi, come la possibilità per le università di attivare la didattica a distanza o di prevedere modalità organizzative coerenti con una frequenza part-time degli studenti. Oltre a questo la legge disciplina gli aspetti legati al diritto allo studio e stabilisce l’esonero dal versamento del contributo annuale, applicabile ad entrambe le iscrizioni. Spetta poi alle università, nei propri regolamenti didattici, definire nel dettaglio la nuova disciplina in relazione alle particolarità dei singoli corsi di studio in termini di obiettivi formativi specifici, ai risultati di apprendimento attesi e alle metodologie didattiche.

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