Dl Scuola, oggi il voto alla Camera: via la “Call veloce”

prof sostegno

Per l’anno scolastico 2024/25 con il Dl Scuola il sistema di immissioni in ruolo sta per subire significative modifiche. Nonostante la divisione delle immissioni in ruolo 2024 tra GaE e concorsi, il Ministero sta elaborando una soluzione per garantire le assunzioni dai nuovi concorsi PNRR DDG 2575/2023 e DDG n. 2576/2023. Questi concorsi hanno ancora poche graduatorie pronte, ma l’obiettivo è di prolungarle fino al 31 dicembre 2024.

Via la “Call veloce”, si alle Gps di docenti di sostegno a scuola

Come parte di questa riorganizzazione, il Ministero intende eliminare la cosiddetta “Call veloce”. Questa procedura è attualmente prevista dai commi da 17 a 17-septies dell’articolo 1 del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159.

Nel Decreto Scuola e Sport del 31 maggio 2024, è stato approvato un emendamento del Governo che dichiara che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, le disposizioni dei commi da 17 a 17-septies dell’articolo 1 del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159, non avranno più efficacia per le restanti immissioni in ruolo su posti comuni e di sostegno. Dopo la divisione del 50% dei posti tra GaE e Concorsi, si passerà direttamente alla fase di assunzione da Gps sostegno prima fascia per gli eventuali posti residui. Inoltre, rimarrà l’eventuale mini call veloce, a condizione che le assunzioni da concorsi continuino fino al 31 dicembre 2024.

Commissariamento Indire

“La recente decisione del governo di procedere con il “commissariamento” dell’Indire, approvata dalla Commissione Cultura, solleva serie preoccupazioni riguardo all’invasività statale nella gestione delle istituzioni educative e alla possibile erosione dell’autonomia professionale dei docenti di sostegno. La nomina di un commissario straordinario per l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) evidenzia un chiaro intento di accentrare il controllo su un ente che dovrebbe godere di indipendenza”. A sostenerlo è il Comitato Docenti di Sostegno (Cds), denuncia l’atto come un “tentativo di controllo sistemico su ogni organismo pubblico”.

“Tale intervento appare in contrasto con i principi costituzionali di autonomia scolastica e rispetto delle professionalità. Il controllo centralizzato su enti di ricerca come l’Indire comporta rischi significativi, tra cui la compromissione della libertà di ricerca e innovazione, elementi cruciali per il progresso scolastico – scrive il Comitato – L’articolo 7 bis, recentemente introdotto, prevede ulteriori poteri di controllo e direzione da parte del commissario, limitando l’autonomia operativa dell’ente. Questa disposizione potrebbe trasformarsi in un meccanismo coercitivo, ostacolando lo sviluppo di progetti formativi specifici per le esigenze locali. La professione dei docenti di sostegno è particolarmente vulnerabile a queste politiche centralizzatrici. I docenti di sostegno, che lavorano con studenti con bisogni educativi speciali, necessitano di una formazione continua, aggiornata e autonoma, capace di adattarsi alle diverse esigenze educative. L’intervento governativo nel settore economico dell’istruzione, con il pretesto del commissariamento, rischia di standardizzare la formazione dei docenti, impoverendo essa della necessaria specificità e adattabilità”.

Leggi anche altre notizie su CorriereUniv

Seguici su Facebook e Instagram

Exit mobile version