Disagio psicologico, dal Mur 1,8 milioni di euro per gli sportelli in nove atenei italiani

Capofila del progetto è l’ateneo di Ferrara assieme alle Università di Genova, Sassari, Parma, Modena e Reggio Emilia, Cà Foscari di Venezia, Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano e Accademia di Belle Arti di Venezia.

Rispondere alla fragilità emotiva e al disagio psicologico degli studenti, e favorire il contrasto alle dipendenze. È con questi obiettivi che il Ministero dell’Università ha stanziato 1,8 milioni di euro a favore dell’Università di Ferrara e del partenariato composto da otto altri atenei di cui è capofila. I fondi, che arrivano dall’avviso Pro-ben 2024, sono destinati appunto a promuovere progetti relativi al benessere psicologico degli studenti.

I fondi nazionali ammontano a 20 milioni di euro, che si aggiungono ai 35 milioni del Fondo di finanziamento ordinario stanziati per “promuovere iniziative a favore dell’inclusione degli studenti, con riferimento in particolare all’attivazione o al potenziamento di servizi di supporto come gli sportelli antiviolenza”. Questi finanziamenti, spiega il ministero, “mirano a consolidare la promozione di pratiche, modelli, servizi e strumenti per un’adeguata risposta a condizioni di fragilità emotiva, disagio psicologico e a favorire il contrasto alle dipendenze. Le risorse, in particolare, puntano a consentire il proseguimento delle attività virtuose già pianificate, così da potenziare gli effetti ed impatti nel medio e lungo periodo”.

Nel dettaglio, i fondi destinati alla rete di atenei guidata da Ferrara toccano anche le Università di Genova, Sassari, Parma, Modena e Reggio Emilia, Cà Foscari di Venezia, Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano e Accademia di Belle Arti di Venezia, che rientrano nel partenariato. “Abbiamo il dovere di agire di fronte a un disagio diffuso tra gli studenti, un fenomeno che non può e non deve essere ignorato – ha detto la ministra Anna Maria Bernini – le fragilità dei giovani, accentuate dal periodo pandemico, richiedono attenzione e risposte concrete. Non possiamo permettere che gli studenti siano schiacciati dagli errori, che fanno parte di qualsiasi percorso formativo. La storia della scienza ci insegna che anche gli sbagli possono essere terreno fertile per intuizioni straordinarie”.

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