Decreto anti-rave, allarme per le assemblee a scuola e nelle università. Piantedosi: “Libertà di manifestare non è in discussione”

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, esclude che la nuova norma possa essere applicata alle manifestazioni scolastiche e negli atenei ma gli studenti non si fidano: “Il Governo non faccia l’errore di approvare un testo pericoloso”.

Occupazioni e assemblee a scuola come nelle università rischiano di entrare nelle maglie del decreto “anti-rave” che il governo guidato da Giorgia Meloni ha emanato in fretta e in furia dopo le polemiche su quanto accaduto a Modena, dove migliaia di giovani si sono radunati (abusivamente) all’interno di un capannone per festeggiare Halloween per due giorni a suon di musica tecno.

Gli studenti: “Testo pericoloso”

“Il decreto Legge discusso nel Consiglio dei Ministri rischia di essere soggetto a interpretazioni che limitano fortemente la libertà di manifestazione –  è il parere della Rete degli Studenti Medi e dell’Unione degli Universitari – In particolare, sia per la vaghezza del testo che per il suo contenuto, il rischio per gli studenti e le studentesse è l’applicazione di misure fortemente repressive che non colpiscono solo i ‘rave’ ma anche le manifestazioni, le occupazioni scolastiche e universitarie e potenzialmente qualsiasi forma di manifestazione. Si tratta di un testo scritto male e in fretta. Il Governo non faccia l’errore di approvare un testo pericoloso solo per dare un segnale politico su sicurezza e restrizioni. C’è ancora tempo prima della conversione in legge definitiva per modificare il comma che contestiamo. Governo e Parlamento agiscano ed evitino la limitazione delle libertà di manifestare e dissentire”.

Il neo ministro: “La norma riguarda solo i rave”

Di parere opposto il nuovo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che difende il provvedimento adottato dal governo e assicura che la norma (con pena da 3 a 6 anni di carcere per chi organizza gli eventi illegali e multe fino a 10mila euro) non sarà applicata alle manifestazioni scolastiche ed universitarie. “Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento. In ogni caso la conversione dei decreti si fa in Parlamento, non sui social. In quella sede ogni proposta sarà esaminata dal governo” ha detto il ministro in un’intervista al Corriere della Sera.

“Gli scontri alla Sapienza? Non c’è stato nessun ferito”

Il ministro poi prende posizione anche sulle polemiche che hanno riguardato gli scontri alla Sapienza. “C’era da impedire l’assalto a un convegno regolarmente autorizzato. Le forze di polizia sono intervenute per evitare il contatto rischioso tra gli organizzatori del convegno e i manifestanti. La professionalità e la sensibilità di chi opera sul campo e deve prendere decisioni in pochi istanti va sempre rispettata e le decisioni assunte non possono pregiudizialmente essere messe in discussione. Pur di fronte alle spiacevoli immagini del contatto fisico tra poliziotti e manifestanti, non abbiamo avuto nessun ferito tra i manifestanti. Io continuerò a garantire che nelle università, nelle piazze, nei confronti pubblici ognuno possa liberamente manifestare il proprio pensiero in piena sicurezza” ha concluso il ministro Piantedosi.

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