Dai 175 mila euro di Catanzaro ai 150 mila di Bologna: la mappa degli aumenti di stipendi chiesti dai rettori

Spetta al Ministero dell’Economia e delle Finanze dire l’ultima parola, che potrebbe portare alcuni rettori ad un aumento fino a quattro volte quello attuale

Da Catanzaro a Bologna, passando per Perugia e Genova sono moltissime le città i cui rettori dei rispettivi atenei hanno richiesto l’aumento delle indennità di servizio, derivanti da risparmi nella gestione autonoma delle università. In diversi casi, gli atenei hanno già deliberato gli aumenti, che ora si trovano sul tavolo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ma qual è la situazione attuale? Quanto guadagnano i rettori e quanto potrebbero guadagnare se le loro istanze venissero accolte? A fare un resoconto è il Sole 24 Ore, che pubblica le cifre aggiornate al 2023 relative a 67 atenei rivelando differenze profonde tra di essi.

Gli stipendi dei rettori

Si va infatti dai 13 mila euro di indennità del rettore dell’Università di Catania ai 101 mila percepiti da quello di Roma Tre. Se gli aumenti venissero approvati, a guadagnare di più sarebbe il magnifico dell’Università Vanvitelli della Campania che passerebbe dagli 86 mila euro attuali, ad oltre 182 mila. L’incremento relativo maggiore sarebbe quello previsto da Genova, da 44 mila a oltre 160 mila. Ma sono molti i rettori che voglio portare la propria indennità sopra i 100 mila euro. Tra questi quelli di: Alma Mater Bologna (150 mila dagli attuali 50 mila), Basilicata (116 mila dagli attuali 41 mila), Cagliari (175 mila rispetto ai 79 mila di adesso). Di seguito la lista completa delle indennità attuali e di quelle richieste.

Coda dice il decreto Draghi

L’indennità si aggiunge allo stipendio che i rettori percepiscono come professori universitari. A esprimersi sulla loro approvazione sarà il Mef, come stabilito da un decreto emanato nel 2022 dal Governo Draghi: il Dpr 143/2022. Il Dpcm ha regolato i compensi, i gettoni di presenza e ogni altra forma di retribuzione che spetta ai membri degli organi di amministrazione e controllo, sia ordinari che straordinari, degli enti pubblici. L’incremento dell’indennità è determinato da quattro criteri oggettivi stabiliti dal decreto: patrimonio netto, patrimonio attivo, valore prodotto e spesa per il personale.

La lista:

Alma Mater Bologna 50.000 – 150.000

Basilicata 40.845 – 116.776

Brescia 66.615 – 95.544

Cagliari 79.620 – 175.164

Calabria 56.102 – 71.137

Camerino 24.757 – 24.757

Cassino 25.000 – 22.000

Catanzaro 115.165 – 175.164

Chieti Pescara 75.000 – 110.000

Ferrara 47.974 – 153.269

Genova 44.409 – 160.567

luav Venezia 35.883 -110.704

L’Aquila 18.500 – 18.500

Macerata 59.715 – 88.200

Molise 61.679 – 132.700

Napoli Federico II 56.700 -100.000

Napoli Parthenoре 72.166 -160.567

Parma 63.310 – 153.269

Pavia 38.000 – 80.000

Perugia 60.750 – 137.500

Piemonte Orientale 47.772 – 160.567

Pol. Bari 36.000 – 121.000

Salerno 71.658 – 182.463

Sant’Anna di Pisa 79.620 – 106.160

Scuola Normale Sup. 40.000 – 84.000

Sissa ND – ND

Stranieri Perugia 38.672 – 84.000

Tor Vergata 95.956 – 175.164

Torino ND – ND

Trieste 32.000 – 66.000

Tuscia 27.900 – 80.000

Urbino 54.000 – 137.500

Vanvitelli 86.353 -182.463

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