“L’uso delle armi tra i giovani è devastante, c’è un mercato illegale che circola incontrollatamente in città – racconta Maria Luisa Iavarone, ordinaria di pedagogia sperimentale all’Università degli Studi di Napoli Parthenope durante l’incontro “Violenza e criminalità giovanile: lo studio come strumento di contrasto” ad Orientasud, il salone delle opportunità per i giovani del Mezzogiorno in corso alla Mostra d’Oltremare di Napoli –. Abbiamo bisogno più che di ricette di nuovi cuochi, nuove professionalità educative che abbiano la capacità di mettere in atto modelli di educazione di tutto il sistema di esecuzione penale minorile. Su questo faccio un appello al ministro Nordio perché rimetta mano ad una riforma”. La docente, che nel 2017 ha subito l’accoltellamento del figlio Arturo, ha raccontato la sua esperienza insieme agli altri due relatori dell’incontro, don Pasquale Incoronato, fondatore della Locanda di Emmaus, e Piero Avallone, presidente del Tribunale per i minori di Salerno.
Contrastare la criminalità tra i giovani
“Il cambiamento non si fa con le pistole, si fa con l’impegno – afferma don Pasquale Incoronato, fondatore della Locanda di Emmaus –. Noi cerchiamo ogni giorno di combattere il disagio affettivo dei ragazzi. Ci vuole la cultura per cambiare e per non farci più essere il Sud. Se i ragazzi si orientano anche per far del bene allora usciamo da questa nostra realtà”. Ha scaldato la platea l’intervento di Miriam, una volontaria della Locanda di Emmaus, con alle spalle una famiglia di Camorra. “Per me lo studio è stato il riscatto e la salvezza. Ma non per prendere un buon voto, per arricchirmi. Non è tanto importante quando è nato Leopardi, ma cosa ti porta la sua poesia. La cultura serve per non fare gli stessi errori, per non dimenticare”.
“Si può contrastare la violenza solo con una presenza maggiore dello Stato nelle situazioni di educazione dei minori – dichiara Piero Avallone, presidente del Tribunale per i minori di Salerno – offrendo loro delle opportunità di vita normali, dove le persone devono stare a contatto e guardarsi negli occhi come avviene nello sport, in teatro, nella musica, tutto ciò che genera relazioni. Magari eliminando un po’ di ore passate davanti lo smartphone”.
“Orientasud dice no alla violenza in tutte le sue forme. Abbiamo scelto di dedicare a questa edizione del salone diversi spazi di riflessione e di confronto sul tema con i giovani visitatori – dichiara Mariano Berriola, direttore di Corriere Università e Lavoro e di Orientasud –. I recenti e gravi fatti di cronaca, che purtroppo vedono la Campania come protagonista negativa, ci hanno indotto ad organizzare incontri come quello di questa mattina per riflettere e dibattere insieme ai giovani di quello che sta accadendo sui nostri territori. Lancio un appello al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, affinché possa organizzare una task culturale in tutte le scuole della Campania e d’Italia, partendo già dalle primarie. Solo nelle scuole possiamo lavorare per rafforzare il senso civico e i buoni sentimenti, soprattutto quando le famiglie sono assenti o peggio, inadeguate”.
Il programma di Orientasud
Venerdì 8 novembre, ultimo giorno dell’edizione 2024 di Orientasud, si parlerà di sicurezza sul lavoro con il workshop organizzato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali mentre alle 11 spazio ai temi di attualità e di politica internazionale con la conferenza su “Guerra e conflitti: il racconto degli inviati” che vedrà la partecipazione di Barbara Schiavulli, corrispondente di guerra e scrittrice.
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