Un’intera classe denunciata per stalking e istigazione al suicidio: è quanto è successo in una scuola media della provincia di Latina dove un gruppo di studenti aveva creato una chat su WhatsApp per insultare e vessare una loro compagna di classe, chiamata con disprezzo “Ebola”. All’interno del gruppo era previsto un vero e proprio regolamento volto a discriminare la ragazza appena 13enne. Le azioni contro di lei erano tra le più svariate: oltre agli insulti che ognuno dei partecipanti avrebbe dovuto rivolgerle in chat privata, si aggiungevano i commenti sgradevoli sui social e prove giornaliere da superare, come quella che consisteva nel passarle accanto senza toccarla per non farsi “infettare”.
Una situazione molto grave a cui la ragazza ha reagito cercando di isolarsi il più possibile proprio per evitare che i suoi compagni potessero insultarla. Ecco perché era solita arrivare in classe all’ultimo minuto per evitare di trovarsi faccia a faccia con gli altri studenti prima dell’arrivo dell’insegnante. Un particolare che ha acceso il sospetto da parte dei genitori della 13enne che qualcosa non andasse visto che i continui ritardi annotati sul registro elettronico erano totalmente ingiustificati dato che la mamma la lasciava tutti i giorni a scuola molto prima dell’inizio delle lezioni.
A quel punto, la ragazzina ha trovato il coraggio di raccontare l’accaduto alla madre, che è immediatamente intervenuta presentando una denuncia e facendo intervenire la polizia postale che ha raccolto i messaggi scritti sul gruppo WhatsApp per svolgere i dovuti accertamenti. La procura dei minori ha già avviato le indagini.
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