Coronavirus, spostamenti e divieti: cosa si può fare e cosa no

Giuseppe Conte

«Tutta Italia sarà zona protetta». Nel giro di nemmeno 48 ore cambiano radicalmente i divieti: non esistono più zone rosse e arancioni, ma c’è un unico provvedimento che riguarderà l’intero Paese. Viene esteso il decreto del presidente del Consiglio emanato per la Lombardia e per le 14 province a tutta Italia. I provvedimenti entreranno in vigore questa mattina e dureranno fino al prossimo 3 aprile.

La stretta sarà notevole: i bar e i ristoranti in tutta Italia dovranno chiudere entro le ore 18 e potranno aprire dopo le 6. Ma in queste dodici ore di tempo i titolari dei locali dovranno rispettare le norme sulle distanze di sicurezza. Battenti serrati per pub, discoteche, sale gioco, le sale bingo. Saranno proibiti anche gli assembramenti nelle piazze. Vietate le celebrazioni, comprese quelle di matrimoni e funerali, e tutte le messe. Stop anche a musei, teatri e cinema. Non è all’ordine del giorno, invece, una limitazione dei trasporti pubblici, «per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare», come ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa. Gli spostamenti saranno consentiti ma solo per comprovate necessità personali, di lavoro o di salute. Varrà lo strumento dell’autocertificazione.

Negozi e locali: megastore chiusi nel weekend
Pub, discoteche, sale giochi, centri di aggregazione, ma anche sale scommesse. Tutti chiusi. Fino al 3aprile. Stesso discorso per musei, cinema e teatri. Sarà diverso, invece, per i bar e i ristoranti che dovranno rispettare un coprifuoco: potranno rimanere aperti, rispettando le raccomandazioni sulle distanze di sicurezza, fino alle 18, potendo aprire alle 6. In caso contrario, davanti cioè alle violazioni, gli esercizi commerciali rischiano la chiusura. Nel fine settimana, infine, sempre non per rischiare assembramenti saranno chiusi i centri commerciali.

Scuole e atenei non riapriranno fino al 3 aprile
Viene uniformato lo stop alle scuole, di ogni ordine e grado, e alle università fino al 3 aprile. Un provvedimento preso inizialmente per la zona arancione e che da oggi entrerà in vigore in tutta la Penisola. Non si svolgeranno più – fino al 3 aprile – nemmeno le riunioni collegiali degli organismi didattici. Sono sospesi dunque tutti i corsi professionali e i master e le attività formative. L’unica eccezione per i corsi di medicina e le attività tirocinanti sempre in ambito sanitario. Sono bloccati anche i concorsi pubblici e le selezioni, gli esami della patente.

Dal calcio al rugby tornei bloccati: sì agli allenamenti
Anche lo sport si ferma. L’iniziativa arriverà con un decreto ad hoc del ministro Vincenzo Spadafora. Il campionato di calcio di serie A,dunque, dopo un lungo braccio di ferro sarà sospeso fino al 3 aprile. Così come tutte le altre manifestazioni sportive, comprese quelle giovani e nel mondo dei dilettanti. Il divieto sarà esteso anche a palestre, piscine e spa. Saranno permessi invece gli allenamenti dei club. In generale la stretta sul mondo dello sport è arrivata ieri pomeriggio dopo un incontro tra il presidente del Coni e i presidenti di tutte le federazioni.

Matrimoni e funerali proibiti
Niente cerimonie civili e religiose fino alla fine della valenza del decreto del presidente del Consiglio. Questo vuol dire stop a matrimoni e funerali. E si può andare in chiesa solo se è garantita la distanza di un metro tra le persone. Lo stesso papa Francesco domenica scorsa, parlando all’Angelus (in streaming!) ha invitato i fedeli a non affollare le chiese per la messa domenicale. Le funzioni religiose possono essere seguite in televisione su Tv2000. Da ieri, alle ore 7, viene mandata in onda la messa celebrata da Papa Francesco nella cappella di Santa Marta.

Treni e bus(per ora) non si fermano
Per i trasporti non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare». Così il premier Giuseppe Conte ieri sera, illustrando la stretta del governo. Dunque per il momento almeno restano regolari le corse di treni e bus, mentre molti voli sono stati soppressi, soprattutto quelli verso gli aeroporti di Malpensa e Linate. Per i trasporti urbani ed extraurbani è stata inoltre disposta un’azione straordinaria di sanificazione delle vetture.

Multe e arresto per chi infrange il decreto
I furbetti del virus saranno perseguiti. Ci si può spostare solo per comprovate necessità (lavorative, motivi di salute, rientro al proprio domicilio o residenza) compilando una autocertificazione. Chi viola le prescrizioni rischia fino a 3 mesi di arresto e una multa di 206 euro. Pene ancora più gravi potranno essere comminate a chi, infetto, fuggirà dalla quarantena. Il reato che si prospetta è quello di delitto colposo contro la salute pubblica. Spetterà ai singoli prefetti delle province farà rispettare i divieti, a loro anche il compito di avvisare i cittadini delle conseguenze in caso di infrazioni.

ilmessaggero

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