“Conteggi del Ministero sbagliati”: de Pascale si ribella al Governo

Il neo presidente della Regione dice no agli accorpamenti scolastici stabiliti voluti dal ministro Valditara.
De Pascale

È entrato in servizio da poco più di una settimana ma si è già ribellato al Governo: battesimo di fuoco per Michele de Pascale, neo presidente della Regione Emilia-Romagna, succeduto a Stefano Bonaccini. La Regione Emilia-Romagna, infatti, non procederà agli accorpamenti previsti dalla riforma del dimensionamento scolastico voluta dal Governo, perché basati su conteggi da parte del Ministero dell’Istruzione “che non corrispondono ai numeri reali di studentesse e studenti attualmente frequentanti gli istituti emiliano-romagnoli” fanno sapere dalla Regione.

Per questo la sua giunta ha deciso in via cautelativa, su proposta dell’assessora alla Scuola, Isabella Conti, di sospendere qualsiasi accorpamento delle autonomie scolastiche. “La riduzione delle autonomie scolastiche voluta dal Governo è una misura di spending review per ridurre il numero di dirigenti scolastici e di personale ATA che si basa su una previsione di una progressiva riduzione del numero degli studenti- hanno spiegato de Pascale e Conti-. Ma i recentissimi dati delle iscrizioni degli studenti che hanno iniziato l’anno scolastico a settembre ci dicono già che le previsioni del Governo sono errate: quest’anno, in regione abbiamo 531.037 studenti, quasi 10mila in più della previsione ministeriale che, al contrario, aveva previsto 10mila studenti in meno e su questa previsione basava i tagli alla scuola”.

“Siamo il sistema più efficiente in Italia- proseguono- e già ora il sistema delle nostre autonomie scolastiche è perfettamente idoneo alle linee di efficienza indicate dal Governo. Eseguire in modo acritico delle indicazioni fondate su numeri sbagliati significherebbe mettere a rischio l’accesso al diritto allo studio e minare la qualità della nostra scuola, penalizzando le nostre ragazze e i nostri ragazzi”. Dunque, “chiediamo al ministero di correggere i dati sulla base dei numeri reali, altrimenti saremo di fronte a tagli incomprensibili che colpiranno al cuore il sistema educativo. Contro un tale scenario questa Giunta ha intenzione di battersi”.

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