Concorsone, candidati delusi: “Prova troppo didattica”‏

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‘Non so come e’ andata… l’elettronica comunque era solo una scusa, questa era piu’ una prova di didattica”, dice Ivan, 53 anni, ingegnere elettronico con un passato da supplente.

”Era burocratese. Sono rimasto deluso: la prova era incentrata sulla didattica e non sulla conoscenza della materia”, aggiunge Luca, cassaintegrato. Chi si aspettava una prova di elettronica tipo ”esame universitario”, come ammette Gianluca, e’ rimasto ”sorpreso” nel trovare ”una prova di metodologia”. Anche se ”fattibile”, sottolineano in molti.

Questa mattina, primo giorno di seconde prove del concorsone per candidati prof., al liceo scientifico Avogadro di Roma, ”erano attesi circa 160 persone per la cattedra di elettronica, ma si e’ presentato solo un terzo, 59 persone in tutto”, racconta un commissario, Roberto Contessi, insegnante dell’Avogadro entrato nel mondo della scuola attraverso il concorso. ”In tanti hanno forse preferito non tentare la fortuna”, prova a spiegare il commissario, perche’ ”c’era il rischio di non passare la prova e quindi per i precari della scuola scendere in graduatoria”.

Maurizio, ad esempio, 40 anni, e’ un professore di elettronica precario, ma vede il concorso come ”un’opportunita’ in piu’, sempre meglio averla – osserva – se vincessi si risolverebbero tanti problemi”. Tra i candidati pero’ ci sono anche tanti professionisti, come Ivan, che ha deciso di tentare il concorso ”dopo che con la legge Fornero ho subito una decurtazione del 30% dello stipendio”.

”Lavoro come professionista, ma ho sempre avuto interesse all’insegnamento – conclude Marco – Tentero’ anche le prove per le cattedre di matematica e fisica. Speriamo bene”.

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  1. Magari le prove fossero davvero tutte più didattiche che altro! Così magari tutte le persone (la maggior parte per la verità) convinte che per saper insegnare sia sufficiente conoscere bene una disciplina se ne restano a casa o vanno a fare altri mestieri: il cuore dell’insegnamento è disciplinare solo in parte: al nocciolo c’è la didattica, cioè la capacità di insegnare davvero.

  2. vorremmo commentare la riflessione del commissario: dire che parecchie persone hanno preferito non rischiare il concorso perché non passare la prova sarebbe significato scendere in graduatoria, è una affermazione non solo scorretta ma anche pericolosa, perchè serve solo a generare panico.

  3. Ritengo opportuno ricordare al giornalista che ha scritto questo articolo che dovrebbe documentarsi prima di scrivere una cosa falsa e tendenziosa come quando asserisce che coloro che non superano la prova concorsuale scenderebbero dalla loro posizione in graduatoria. La graduatoria ad esaurimento non verra’ minimamente toccata. Anzi questa e’ semmai un’opportunita’ in piu’ che hanno i candidati iscritti nella GAE. Pregherei il giornalista in questione di rettificare al piu’ presto. E’ davvero deludente leggere notizie che possono far nascere solo terrorismo psicologico. Siamo gia’ sufficientemente provati, credo.

  4. La redazione tiene a precisare che all’interno del nostro articolo non è presente alcuna allusione riguardo la retrocessione in graduatoria di coloro che non abbiano superato la prova. Il nostro giornalista ha semplicemente riportato la testimonianza del commissario di una scuola romana, virgolettando le sue parole.
    Se aveste ulteriori testimonianze da voler rendere pubbliche, saremo felici di darvi spazio.

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