Concorsi truccati, è bufera nell’Università italiana: 38 docenti indagati. Coinvolto anche un ex ministro

concorsi truccati

Sarebbero 38 in tutta Italia i docenti universitari indagati dalla procura di Bari in una inchiesta su concorsi per docenti di diritto ecclesiastico, costituzionale e pubblico comparato.

Tra loro, vi sarebbero anche noti costituzionalisti, un ex ministro, l’ex garante della Privacy, e cinque dei ‘saggi’ incaricati di supportare il governo nella definizione delle riforme costituzionali.

Per l’accusa, gli indagati, impegnati nelle commissioni, pianificavano i concorsi accordandosi sull’esito. Una intercettazione dietro l’altra: così la Procura di Bari ha individuato una rete di docenti che potrebbe avere pilotato alcuni concorsi universitari.

I finanzieri del nucleo di polizia tributaria del comando provinciale di Bari avevano iniziato a indagare sulla «Giustino Fortunato» di Benevento. Gli accertamenti si sono poi estesi sempre più: basti pensare che i pm baresi Renato Nitti e Francesca Pirrelli stanno valutando addirittura le posizioni di un ex ministro, dell’ex garante per la privacy, di cinque dei 35 saggi nominati dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L’ipotesi è che qualcuno possa avere influenzato i concorsi.

Tra i 38 docenti coinvolti nell’inchiesta che da Bari potrebbe fare tremare il mondo accademico italiano ci sono infatti Augusto Barbera (Università di Bologna), Beniamino Caravita di Toritto (Università La Sapienza Roma), Giuseppe De Vergottini (Università di Bologna), Carmela Salazar (Università di Reggio Calabria) e Lorenza Violini (Università di Milano), nominati da Napolitano per affiancare l’esecutivo sul terreno delle riforme costituzionali. La loro posizione, al pari di quella dell’ex ministro per le Politiche Comunitarie Anna Maria Bernini e di Francesco Maria Pizzetti, ex Garante della Privacy, è al vaglio della Procura di Bari che dovrà verificare se ci sono elementi per esercitare l’azione penale.

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