Aspiranti insegnanti, per il Miur i più bravi sono stati i più giovani

 

Il ministero dell’Istruzione ha reso noto alcuni dati sugli ammessi, oltre il 30%, e i grafici indicano una migliore performance nei test dei più giovani: i tassi di successo si rivelano inversamente proporzionali all`età dei candidati. In particolare i più bravi sono stati i candidati con un`età tra 25 e 26 anni e quelli con un`età compresa tra i 35 e 37 anni.

Si sta infatti concludendo – “in modo del tutto regolare” – sottolinea il Miur – la seconda giornata dei test preselettivi del concorso della scuola iniziata, come da programma, alle ore 9. In attesa della conclusione della quarta ed ultima sessione, al termine della quale sarà possibile stilare un bilancio conclusivo di questi due giorni, il ministero ha reso noto alcuni dati pervenuti dalle sedi di concorso.

Tra i più rilevanti, quelli riguardo all`età degli ammessi, più bassa rispetto all`età media dell`intera platea dei candidati ai test preselettivi (38,4 anni)

INTANTO IL CODACONS ANNUNCIA UN RICORSO

I docenti precari che stanno sostenendo il concorsone indetto dal Ministero dell`Istruzione devono essere retribuiti per i giorni di assenza dal lavoro necessari allo svolgimento delle prove. Lo afferma il Codacons, che spiega: l`articolo 13 del c.c.n.l. del 16 maggio 2001, relativo al comparto ministeri, prevede la fruibilità di permessi retribuiti per motivi di studio, nella misura di 150 ore, da parte dei dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

“Poiché ciò non esclude assolutamente che i medesimi permessi possano e debbano essere concessi a dipendenti assunti a tempo determinato – spiega il Codacons – abbiamo presentato una diffida al Ministero dell`istruzione, affinché entro trenta giorni sia disposto il legittimo pagamento nei confronti di coloro che si sono assentati dal posto di lavoro per partecipare in questi giorni alle prove del concorsone scuola”.

A livello comunitario, infatti, il principio di non discriminazione è previsto come pure i permessi retribuiti per motivi di studio, e la Costituzione Italiana riconosce i diritti fondamentali della persona.

“Senza contare che, la mancata remunerazione dei giorni di assenza, comporterebbe una minore spesa per il Ministero pari a circa 4,3 milioni di euro, cifra che potrebbe addirittura configurare una forma di appropriazione indebita”.

Per ottenere il pagamento in favore dei precari il Codacons ha inoltrato oggi una diffida contro il Miur, inviata anche alla Procura della Repubblica di Roma.

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