Chi sono i professori emergenti in Scienze, Tecnologia e Fisica

Fisici, astrofisici, scienziati della Terra, biologi. Esperti di genomica, intelligenza artificiale, tecnologia, computazione quantistica. Ecco chi sono i docenti che stanno disegnando il nostro futuro

Lunghe esperienze all’estero, competenze in diverse aree scientifiche, capacità di orientarsi tra bandi, burocrazia, la pioggia di soldi del Pnrr. È l’identikit del professore universitario, ordinario e associato, delle discipline STEM, acronimo dall’inglese Science, technology, engineering and mathematics.

Marica Branchesi

Ha ricevuto il distintivo di socia dell’Accademia dei Lincei dal premio Nobel Giorgio Parisi lo scorso 11 novembre. 46 anni è una delle scienziate italiane più apprezzate nel mondo, ordinaria di Astrofisica al Gssi-Gran Sasso Science Institute all’Aquila. La sua attività di ricerca è finalizzata allo sviluppo dell’astronomia multi-messaggera, che utilizza osservazioni elettromagnetiche e onde gravitazionali per comprendere i fenomeni transienti, velocissimi, più carichi di energia dell’universo. Nel 2018 è stata inserita da Time tra le 100 persone più influenti del pianeta. Inoltre, è impegnata sul fronte del divario di genere. “Bisogna fare un lavoro culturale affinché, quando le donne raggiungono dei successi in campo scientifico, questi non vengano messi in discussione”, ha detto in occasione della Giornata delle donne e delle ragazze nelle scienze 2023.

Franco Caldarelli

Il suo gruppo di ricerca ha sviluppato un approccio in cui un fascio di luce laser viene fatto orbitare intorno a strutture cellulari o sub-cellulari per catturare informazioni su processi molecolari che avvengono al loro interno, alla scala del miliardesimo di metro. “Così possiamo studiarle con una precisione mai raggiunta prima. Si apre la prospettiva di guardare dentro strutture cellulari microscopiche e in movimento, per decifrare quantitativamente i processi che ospitano”, afferma Cardarelli, 43 anni, professore associato di Fisica Applicata nella Scuola Normale Superiore di Pisa. Le sue ricerche, che di recente hanno ricevuto un finanziamento europeo (ERC consolidator) di due milioni di euro, hanno importanti risvolti in campo medico. “Il caso di studio è il granulo di insulina, struttura sub-cellulare chiave per il controllo della glicemia e implicata nella patologia diabetica”.

Camilla Colombo

Come se non bastassero i rifiuti sulla Terra, c’è un’altra emergenza meno visibile ma sempre più preoccupante: i detriti spaziali. Le ricerche di Colombo, 42 anni, professoressa associata di Meccanica del volo spaziale nel Politecnico di Milano con un’esperienza decennale nel Regno Unito, hanno l’obiettivo di mitigare il rischio crescente di collisioni e consentire in futuro l’uso sostenibile dello spazio. La sua ricerca, finanziata dall’Agenzia Spaziale Europea, dal Consiglio Europeo della Ricerca e dall’Agenzia Spaziale Italiana, si concentra sulla modellazione e mitigazione dei detriti spaziali, nonché sull’analisi e la progettazione di missioni e gestione del traffico spaziale. Di recente ha ricevuto un Consolidator grant ERC per il progetto “Green species”, allo scopo di definire un modello economico per lo sviluppo sostenibile delle attività spaziali. “Con il progetto verrà sviluppato un modello probabilistico dei detriti spaziali, nel quale saranno considerate tutte le variabili di natura fisica, economica e politica”.

Federico Fanti

Ha ottenuto il dottorato di ricerca in Scienze della Terra all’università di Bologna, poi ha girato il mondo per studiare ecosistemi e faune fossili del periodo Mesozoico, partecipando a scavi in Alaska, Turkmenistan, Canada, Australia. A 41 anni, Fanti è professore associato di Paleontologia e Paleoecologia all’Alma Mater. Oltre a insegnare, realizza documentari. “Mi occupo principalmente di dinosauri e di come la loro evoluzione sia strettamente legata ai cambiamenti dell’ambiente”. Negli ultimi anni si è concentrato su due aree: il Deserto del Gobi in Mongolia, dove con un team internazionale ha lavorato per comprendere un ecosistema vecchio di 80 milioni di anni. La seconda è il Villaggio del Pescatore, a Trieste, il più importante sito dell’area mediterranea dove studiare i dinosauri. Nel 2017 è stato scelto come Emerging Explorer dalla National Geographic Society.

Simona Giunta

Il GiuntaLab, il laboratorio che dirige, studia il ruolo dell’instabilità genomica nelle malattie degenerative come cancro e invecchiamento. È rientrata in Italia nel 2020 dopo quasi vent’anni all’estero, grazie anche al premio Rita Levi Montalcini “Rientro dei Cervelli” del MUR. Ora è professoressa associata di Genetica umana a Sapienza Università di Roma e di recente ha ottenuto dall’European Research Council (ERC) un milione e mezzo di euro per continuare la ricerca avviata nel 2021 sui cromosomi, in particolare sul centromero umano. Questi fondi offriranno la possibilità di compiere passi decisivi nel campo delle scienze biomediche, acquisendo una conoscenza sempre più approfondita del centromero umano, includendo i processi di mutagenesi, danno e riparazione del Dna. “L’obiettivo del progetto è capire quanto sia significativa la variabilità nel Dna tra persone diverse, per migliorare la possibilità di intervenire in maniera mirata e personalizzata su queste regioni genomiche”.

Laura Sanità

Come fa un’azienda a ottimizzare le risorse umane? Dove collocare in una città ospedali, scuole e caserme? Per rispondere a queste domande occorre essere esperti di ottimizzazione combinatoria e algoritmi. “Questi problemi possono essere formulati matematicamente, e molti possono essere risolti in tempi brevi, malgrado esistano miliardi di soluzioni possibili”, dice Sanità, 41 anni, professoressa associata del dipartimento di Computing Sciences in Bocconi. La docente si occupa di matematica discreta e informatica teorica ed è riconosciuta come una dei massimi esperti nell’area a livello internazionale. “Gli algoritmi oggigiorno sono utilizzati per problemi che hanno grande impatto sulla società, e dunque gli aspetti etici ad essi legati sono di fondamentale importanza”.

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