La Carta Docente, il bonus di 500 euro destinato alla formazione e all’acquisto di libri, software e altri strumenti didattici, spetta non solo ai docenti di ruolo. Ne hanno diritto, infatti, anche a quelli con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno o al 31 agosto. Un principio sancito dai più alti organi di giustizia, sia nazionali (Consiglio di Stato e Corte di Cassazione) che europei (Corte di Giustizia Europea).
Nonostante la legge di bilancio 2025 abbia esteso il beneficio ai supplenti con incarico fino al 31 agosto su posti vacanti e disponibili, restano esclusi i supplenti con contratto fino al 30 giugno. Inoltre, il bonus non viene riconosciuto retroattivamente a tutti i docenti precari.
Di conseguenza, centinaia di migliaia di insegnanti sono stati costretti a intraprendere lunghi e complessi contenziosi legali. Sebbene i tribunali del lavoro abbiano più volte riconosciuto il diritto alla Carta Docente per i ricorrenti, il MIM spesso non dà seguito alle sentenze. Questo non avviene neanche quando i giudici impongono un termine per l’esecuzione o nominano un commissario ad acta per garantirne l’applicazione.
Di fatto, nonostante i pronunciamenti favorevoli, ai docenti precari viene impedito di usufruire di un diritto riconosciuto dalla giustizia. Questo atteggiamento da parte del MIM appare non solo poco rispettoso nei confronti del personale scolastico, ma anche profondamente ingiusto. Costringe, di fatto, migliaia di insegnanti a un logorante percorso legale con esiti incerti.
Per questi motivi, la FLC CGIL ha richiesto un incontro urgente con il MIM per risolvere definitivamente la questione, ponendo fine a un contenzioso inutile e garantendo ai docenti precari l’accesso alla Carta Docente senza ulteriori ostacoli.
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