Caro libri, a Roma il back to school si combatte con l’usato. Una mamma:”Abbiamo risparmiato il 40%”

Il caro scuola ha avuto rialzi del 18% rispetto lo scorso anno secondo Federconsumatori

Si stima che nell’anno scolastico 2024/25 per ogni studente si dovranno sborsare in media quasi seicento euro per l’acquisto dei libri di testo, in netto aumento rispetto all’anno precedente. I costi infatti, continuano, a lievitare: secondo un’analisi Federconsumatori, per il back to school 2024 la spesa stimata per i libri di testo (più eventualmente dizionari) sarà di 591,44 euro, in aumento del +18% rispetto a dodici mesi fa. Così come la foliazione: in prima media dalle 3.000 alle 5.000 pagine complessive, quasi il doppio di quanto fanno in Francia o Spagna. A questo punto anche l’Antitrust ha deciso di vederci chiaro e di aprire un’istruttoria.

“Vendite grosso modo in linea con gli scorsi anni. Un po’ siamo stati penalizzati dal grande caldo, dalle temperature impossibili per l’estate ma abbiamo compensato con la grande richiesta che abbiamo avuto, un po’ tutti i banchi, con le prenotazioni online. Questa è davvero aumentata perché è un buon servizio che tutti i banchi del Lungotevere riescono a dare ai propri clienti. Quindi la comodità di trovare i libri pronti e venirli a prendere portandoli subito via, con il grande risparmio che c’è qui sul Lungotevere che rimane il mercato principale a cui si rivolgono le famiglie di Roma e anche della provincia”. Così Massimo Di Fulvio, dell’associazione Librai del Lungotevere Oberdan.

Libri: Antitrust accendete un faro sugli editori

E’ un mercato che muove un miliardo di euro all’anno, nelle mani di pochi grandi gruppi: Mondadori, Zanichelli, Sanoma, La Scuola. Funziona in modo particolare, con una fortissima stagionalità (la spesa si concentra in questi giorni dell’anno) e una dinamica di domanda e offerta fuori dal comune: “Chi sceglie i libri (docente) non ne sostiene i costi, chi li paga (famiglie e/o amministrazioni pubbliche) non li usa, mentre chi li usa (studenti) non li sceglie né li paga, secondo un modello di fatto assimilabile a quello dei medicinali soggetti a prescrizione”.

Sono queste le parole che si leggono nel documento con cui l’Antitrust accende il suo faro sul settore dell’editoria scolastica. L’Autorità della concorrenza e del mercato avvia infatti “un’indagine conoscitiva sui mercati dell’editoria scolastica in Italia che comprende anche le pubblicazioni e gli ausili destinati a studenti e a docenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado”. Sono 7 milioni di studenti (e le loro famiglie) e 1 milione di docenti le persone interessate.

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