Cagliari crollo università: Polizia sequestra atti lavori edificio. Studenti: “A morire andateci voi”

Oltre 500 studenti ieri hanno occupato l’aula magna di Lettere in protesta contro il rettore e l’ateneo. Mola: “Controlli vengono fatti, siamo tutti responsabili”

Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile di Cagliari stanno eseguendo il sequestro, nei vari uffici dell’Università, dei documenti relativi a tutti gli interventi eseguiti negli ultimi anni sull’edificio crollato la notte del 18 ottobre e che ospitava l’aula magna e altre aule della Facoiltà di Lingue nel complesso di Sa Duchessa.

Gli agenti, coordinati dal dirigente Fabrizio Mustaro, hanno già sentito alcuni studenti e docenti che hanno partecipato alle lezioni nel giorno del cedimento e proseguono con le indagini nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Cagliari per crollo e disastro colposo

L’inchiesta

La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta sul crollo avvenuto poco prima delle 22 di martedì nel complesso universitario di Sa Duchessa. Solo l’ora tarda ha impedito che all’interno fossero presenti ancora delle persone. L’ipotesi di reato su cui al momento indaga la magistratura del capoluogo è crollo colposo di edificio per ora a carico di ignoti. Il pm Giangiacomo Pilia ha delegato una serie verifiche in atto ed eventualmente iscrivere il fascicolo anche per disastro colposo. Nel frattempo è scattato il sequestro di tutto il polo umanistico tra via Is Mirrionis e via Trentino. I sigilli sono stati apposti, su incarico della Procura, dalla Squadra mobile di Cagliari in collaborazione con la sezione di Pg della Asl e i vigili del fuoco.

A loro il pm ha delegato le indagini e i primi accertamenti per verificare la tenuta strutturale dell’intero blocco. L’obiettivo è scongiurare altri possibili crolli nelle parti rimaste intatte. L’edificio crollato risale alla metà degli anni ’50 ed è stato concluso nel decennio successivo a cura del Genio civile con una struttura mista in muratura portante e di elementi in cemento armato.

Studenti occupano l’Università

Ieri dopo il crollo gli studenti avevano formato un corteo spontaneo e un sit-in sotto la prefettura, ma non erano stati ricevuti dal rettore Mola. Così il corteo ha attraversato le strade del quartiere universitario con slogan contro il rettore e il sistema universitario al grido di: “A morire ci andate voi!”. Il corteo è arrivato poi nel Magistero, la parte più nuova, occupando per tutta la giornata di ieri degli edifici della facoltà di Lettere. a. Durante la giornata il rettore non ha nuovamente voluto incontrare gli studenti per “ragioni di sicurezza”, benché una delegazione avesse chiesto tramite i presidenti di facoltà.

“Non può essere considerato un fulmine a ciel sereno – afferma Davide Piacenza dell’associazione CercasiDsu – da anni studiamo in edifici vecchi e maltenuti, è impensabile pensare di andare a lezione e rischiare la vita”. E sui social girano vecchie foto che rivelano spaccature e crepe nel pavimento e nei muri dell’aula collassata.

Il rettore: “Siamo tutti responsabili”

L’ultima manutenzione ordinaria, come ha detto il rettore Francesco Mola, subito accorso sul posto martedì notte, era stata effettuata tre o quattro anni fa. “Non c’è stata nessuna avvisaglia, nessuna crepa o un rumore che potesse far pensare a un simile cedimento. Per fortuna è accaduto in un orario in cui l’aula era vuota. Ora dobbiamo capire le cause”, ha detto incontrando i giornalisti davanti alla struttura crollata. “Non è interessato l’intero edificio, ma solo questa parte aggiunta – ha chiarito – Abbiamo sospeso le lezioni di queste facoltà per tutta la settimana e dalla prossima riprenderemo in Dad. I controlli? Vengono sempre fatti, 320mila metri quadri di patrimonio sono difficili da gestire, periodicamente vengono fatti tutte le verifiche dei soffitti, la manutenzione ordinaria e straordinaria. Le responsabilità? Siamo tutti responsabili“.

Leggi anche:

Total
4
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Studentessa rifiuta di dare lo smartphone a scuola: finisce in rissa tra preside e parenti

Next Article

La scuola non ha la rampa d'accesso per i disabili: studente risarcito con 15mila euro

Related Posts