Brambilla: “Sistema universitario in difficoltà”. Il direttore generale Casertano: “Siamo partiti da uno squilibrio di 29 milioni di euro”

“Risparmi possono tamponare non essere la soluzione”. Il Mur: “Sorpresi visto l’incremento dell’FFO 2025”

Quello del sottofinanziamento alle università e dei problemi di bilancio di molti atenei “è un tema noto su cui la Crui stessa è intervenuta più volte, il sistema universitario ha fatto presente le sue difficoltà e anche noi come grande ateneo pubblico abbiamo le nostre difficoltà nel bilancio di previsione”. Lo ha spiegato la rettrice dell’Università Statale di Milano, Marina Brambilla, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo svoltosi oggi alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, del governatore Attilio Fontana e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli. “Grazie ad una gestione oculata e a un bilancio sano, ci tengo a dirlo, la Statale si è presentata ai suoi 100 anni, con tanti impegni come ad esempio nuovi campus – ha aggiunto -. È fondamentale una attenzione di questo tipo che certamente ci sarà, io sono confidente sulla capacità del nostro Paese e delle istituzioni di essere a fianco delle università perché sono un investimento per il futuro del Paese”.

A evidenziare i problemi di natura finanziaria delle università è stato anche, nel suo discorso alla cerimonia, il direttore generale della Statale Angelo Casertano. “Chiunque, oggi, si trovi a gestire un’università pubblica, non può non menzionare la situazione di difficoltà che l’intero sistema universitario italiano sta affrontando – ha evidenziato -. Moltissimi atenei hanno avuto problemi nell’approvazione dei bilanci di previsione. Per assicurare l’equilibrio economico del 2025, in diversi casi è stato necessario adottare misure correttive, spesso anche rinunciando temporaneamente a finanziare attività legate alla formazione e alla ricerca”. “Il nostro ateneo ha dovuto far fronte a un bilancio di previsione che partiva da un disequilibrio di circa 29 milioni, su un totale di circa 600 – ha proseguito -. Lo ha fatto con risorse patrimoniali proprie, forte di una gestione oculata e di un’impostazione prudenziale che il nostro bilancio ha sempre avuto nel corso degli anni”. “Tuttavia, i risparmi, come in ogni famiglia, possono soltanto tamponare un momento di difficoltà – ha concluso -, non possono certo rappresentare la soluzione al più generale sottofinanziamento del sistema universitario pubblico”.

La protesta degli studenti di Cambiare Rotta

Nnell’atrio di via Festa del Perdono alcuni studenti appartenenti al collettivo ‘Cambiare Rotta’ hanno appeso uno striscione piuttosto esplicativo: “L’Università affonda: Bernini taglia la scialuppe”. “Mentre in tutta Italia ministra e rettori si organizzano per festeggiare l’inizio di un nuovo anno accademico, per noi si prospetta un futuro fatto di precarietà – hanno scandito al megafono gli studenti e i ricercatori precari – : stiamo assistendo al progressivo smantellamento dell’università pubblica e del diritto allo studio. Aumento delle tasse, tagli a didattica e ricerca, guerra e contratti precari altro non sono che strumenti utilizzati dalla classe dominante per rendere le università luoghi di incubazione ideologica dove poter coltivare indisturbata i propri interessi politici ed economici, svuotando gli atenei della funzione emancipatoria che dovrebbero invece ricoprire”.

Il ministero: “Sorpresi, normale atenei attingano ad avanzi di bilancio frutto dell’aumento dell’FFO degli ultimi anni”

“Grande sorpresa”. Questa la reazione di fonti del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) in merito alle dichiarazioni della rettrice dell’Università Statale di Milano, Marina Brambilla, durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025, in cui ha sollevato il tema delle “difficoltà nel bilancio di previsione”.

I dubbi riguardano, in particolare, cosa si intenda con “risorse patrimoniali proprie”, termine utilizzato dal direttore generale dell’ateneo, Angelo Casertano, per riferirsi alle misure necessarie a coprire il bilancio di previsione. Va ricordato che l’Università Statale di Milano – come tutto il sistema dell’alta formazione – è finanziata per l’80% dallo Stato, ossia dalle imposte dei contribuenti, mentre il restante 20% dalle tasse pagate dagli studenti. In questo contesto, è perfettamente normale che gli atenei attingano a risorse liberate da altri capitoli o agli avanzi di bilancio, frutto del consistente aumento del finanziamento pubblico negli ultimi anni, oltre al Pnrr, per adattare le proprie priorità e linee di intervento.

Le difficoltà sollevate per il nuovo anno, quindi, appaiono sorprendenti alla luce dell’incremento previsto nel Fondo di Finanziamento Ordinario 2025 per il quale l’impegno del ministro, Anna Maria Bernini, durante l’approvazione della legge di Bilancio è stato massimo. Il Ministero fa inoltre notare come il ministro si sia più volte detta disponibile a dialogare con gli atenei, e le loro governance, qualora riscontrassero specifiche criticità di bilancio. Appello che non ha ricevuto risposta da alcun ateneo. Infine, si evidenzia come il Mur sia impegnato a una revisione del meccanismo del Fondo di finanziamento ordinario. La relatrice sul tema, nell’ambito del tavolo di lavoro, è la presidente della Crui, Giovanna Iannantuoni.

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