In Veneto è ancora boom di contagi e la scuola fa differenza: nelle ultime 24 ore c’è stato un balzo consistente con più di 24mila nuovi positivi in un solo giorno e 53 vittime. Numeri che fanno sobbalzare i sindacati che attaccano a testa bassa sia il governatore Zaia che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, accusato di raccontare “delle favole” quando sostiene che non c’è stato un grande impatto dei contagi Covid nelle classi.
“Dalle istituzioni scolastiche di tutto il territorio regionale giungono in questi giorni segnali allarmanti rispetto alla gestione dei casi di positività tra gli alunni e il personale – spiegano Marta Viotto (Flc Cgil), Sandra Biolo (Cisl Scuola), Giuseppe Morgante (Uil Scuola) e Daniela Avanzi (Snals Confsal) – Com’era prevedibile, a poca distanza dalla ripresa delle lezioni si stanno moltiplicando le classi con alunni positivi. Nella primaria sono saltati i tracciamenti con testing che le Asl non riescono più a garantire, nella secondaria l’auto sorveglianza si sta rivelando troppo gravosa e persino inutile a causa dell’incalzare dei contagi che stravolgono ogni tentativo di assicurare la continuità del servizio di istruzione”.
L’attacco alla Regione quindi è pesante. “Non è in grado di fornirci dati reali – sottolineano i sindacalisti – I dirigenti scolastici e le scuole sono abbandonati a loro stessi. La scelta di scaricare sugli istituti la gestione delle quarantene è irresponsabile e sta creando peraltro una forte conflittualità tra scuola e famiglie”.
Poi la stoccata al ministro Bianchi definito “insopportabile” quando “sostiene sugli organi di stampa, che la scuola aperta sta funzionando senza grandi problemi. La realtà raccontata dal ministro è puramente virtuale e non corrisponde al disagio che tutti i giorni sempre più scuole ci comunicano, mentre il silenzio della Regione Veneto sui dati ufficiali della pandemia nelle classi, mai forniti nonostante le pressanti richieste delle nostre organizzazioni sindacali, è inaccettabile. È quindi necessario che si convochi subito un tavolo regionale permanente per esaminare i dati reali sui contagi nelle classi e uscirne con soluzioni condivise” concludono i sindacalisti.