“Bombardare Siria e Iraq”: bufera sul test d’esame al Politecnico di Torino

Protesta di studenti e docenti. Domani il caso in Senato Accademico.
Iraq

Bombardare Siria e Iraq per un esercizio in un’aula universitaria. È successo al Politecnico di Torino dove gli studenti del corso laurea magistrale in ingegneria aerospaziale hanno visto proporsi un controverso quesito che era già stato al centro di feroci polemiche nel 2021 perché oggetto dell’esame di “Progettazione di veicoli aerospaziali”.

Il testo incriminato

“Il candidato organizzi un bombardamento al confine tra Siria e Iraq e ne studi gli effetti aerodinamici dopo lo sgancio degli ordigni o nel caso in cui l’aereo venga colpito” il testo dell’esercizio che ha mandato su tutte le furie studenti e docenti che hanno scritto una lettera che porteranno all’interno del Senato Accademico di domani, per chiedere una moratoria sull’uso dei testi a lezione o negli appelli.

Le reazioni

“Non è difficile immaginare con quale stato d’animo la comunità studentesca in particolare coloro che hanno familiari e amicizie in quei territori (ma non solo), possa aver affrontato l’esame e le esercitazioni. Inoltre, desideriamo sottolineare il grave danno d’immagine che il nostro ateneo subisce nel proporre scritti d’esame riguardanti bombardamenti e azioni di guerra” si legge nel documento.

Le firme

Tra quelli che hanno sottoscritto il documento ci sono i rappresentanti del corpo studentesco ma anche di alcuni professori che fanno parte del senato accademico: Danilo Bazzanella e Silvia Lanteri, ricercatori, Silvia Bodoardo e Elena Dellapiana, professoresse ordinarie, Cristina Cuneo, associata.

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