Il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha incontrato a Palazzo Chigi la Commissaria europea per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel. Il bilaterale si è concentrato sugli investimenti nelle infrastrutture di ricerca, sul coinvolgimento delle ricercatrici nella strategia europea sui semiconduttori in vista dell’approvazione del Chips Act, sulla promozione delle carriere STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts, Maths) e, infine, sullo sviluppo del European Innovation Council e dei programmi del nuovo piano strategico di Horizon Europe. Durante l’incontro, il Ministro ha ricordato che “l’Italia, in quanto Paese membro fondatore dell’Unione e seconda manifattura d’Europa, è un attore di primo livello sul fronte scientifico e tecnologico in cui si gioca il futuro dell’Europa nel contesto globale”.
In merito alla questione delle infrastrutture, il Ministro ha ricordato alla Commissaria Gabriel che l’Italia è candidata a ospitare l’Einstein Telescope, per realizzare in Sardegna il più grande rilevatore di onde gravitazionali al mondo. Il progetto – la cui candidatura è supportata dal premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi – ha un potenziale straordinario per i settori della meccanica di precisione, metallurgia, sensoristica sismica e dell’intelligenza artificiale.
“Visto che noi abbiamo definito questo ministero un hub, una fabbrica bianca che produce futuro, la Commissaria Gabriel è la nostra donna. Insieme a noi, lei ci ha garantito il suo supporto, può aiutarci a realizzare progetti che riguardano soprattutto lo sviluppo innovativo del piano nazionale di ripresa e resilienza che sopravvivano al 2026. La Commissaria ha dato un placet ai nostri programmi sulla possibilità di riportare in Italia giovani ricercatori. Tutto questo passa da una collaborazione stretta con l’Europa”. La ministra annuncia l’appoggio di Gabriel per far si che l’Einstein Telescope, il rilevatore di onde gravitazionali di terza generazione, potrà essere fatto in Italia. “Noi riteniamo, insieme alla comunità scientifica italiana capitanata dal prof. Giorgio Parisi, che possa trovare una perfetta collocazione nella miniera di Sos Ennatos a Lula, in Sardegna”.
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