In una missiva ai rettori il ministro dell’Università Anna Maria Bernini è pronta a “liberare” 530 milioni di risorse in favore degli atenei. Nella lettera il ministro chiede di indicare su quali risorse fare affidamento. Questo in sintesi il messaggio di una lettera inviata da Bernini alla Conferenza dei rettori-Crui sulla scia dell’incontro di settimana scorsa con la presidente Giovanna Iannantuoni nell’ambito del confronto sui finanziamenti pubblici agli atenei. Nella missiva, a quanto si apprende, il ministro si dice disponibile a “liberare”, con un intervento normativo ad hoc, una quota di risorse del Fondo di finanziamento ordinario-Ffo trasformandole così da vincolate a svincolate. L’ammontare dell’intervento ammonta a circa 530 milioni.
La richiesta ai rettori
Nella lettera si chiede ai rettori a quali risorse fare riferimento. L’Ffo 2024 vale oltre 9 miliardi. Il ministro quindi da una parte viene incontro alle richieste della Crui di avere a disposizione maggiori risorse libere, ma chiede ai rettori di indicare su quali risorse fare affidamento. Il dicastero attende le proposte della Crui entro il 2 agosto.Tra le risorse vincolate da “liberare” sottoposte alla valutazione dei rettori ci sono i 200 milioni per il post lauream/dottorati, 65 milioni relativi alla programmazione triennale (il documento contenente gli obiettivi triennali degli atenei) e i 270 milioni per i dipartimenti di eccellenza (un intervento finanziario, previsto dalla legge di bilancio 2017 per individuare e finanziare, con cadenza quinquennale e nell’ambito delle 14 aree Cun, i migliori 180 Dipartimenti delle Università statali).
L’autonomia degli atenei
La lettera risponde alla logica da sempre espressa dalla ministra in base alla quale l’autonomia degli atenei deve corrispondere a una grande responsabilità. Nell’ultima intervista rilasciata a La Stampa il 13 luglio il ministro aveva già sottolineato che “non è una questione di soldi, ma di governance e di capacità di spesa. Negli ultimi anni le università sono state inondate di soldi. I rettori degli atenei di qualunque dimensione hanno avuto accesso a risorse enormi grazie anche al Pnrr. Risorse che hanno gestito nel rispetto della loro autonomia. Ora dobbiamo vederne i risultati. C’è un unico modo per spendere i soldi. Ed è spenderli bene”. Ma c’è anche un altro capitolo della lettera.
Il ministro, si apprende ancora, ha intenzione di rivedere completamente la struttura del Ffo a partire dal 2025 come suggerito dal Cun e richiesto proprio dalla Crui. L’attuale Ffo, la cui struttura è stata pensata 10 anni fa, infatti non risponde più alle esigenze delle Università poiché non rispondente alle dinamiche future degli atenei. Su questo punto si attendono le risposte entro 90 giorni.
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