Scatta la polemica per la gita alternativa proposta da una scuola dell’infanzia di Ponte della Priula, nel Trevigiano: il 30 aprile, infatti, tre classi della scuola materna paritaria della Fism, la Federazione italiana scuole materne, sono andate in visita alla moschea di Susegna.
“Siamo stati accolti dall’Imam – si legge nel post pubblicato sul profilo social della scuola insieme ad alcune foto dei piccoli dentro la moschea – è stata un’esperienza davvero emozionante. Ci siamo tolti le scarpe, le maestre hanno indossato un velo e siamo entrati in una grande stanza dove per terra c’era un enorme tappeto rosso con alcune strisce bianche dove ci si mette per pregare”. “L’imam ci ha spiegato che la religione musulmana si fonda su 5 pilastri e ci ha detto che loro pregano 5 volte al giorno (ci abbiamo anche provato)”, si legge ancora nel post in cui le maestre ringraziando l’Imam che “ci ha aperto le porte della moschea e ci ha accolto con rispetto, amicizia ed entusiasmo“.
La polemica dopo la pubblicazione della foto
Un post che ha subito scatenato polemiche, soprattutto tra i leoni da tastiera dei social. “I bambini vanno a scuola per studiare non per essere indottrinati con ideologie fuori dalla storia”, scrive Alberto. E, ancora: “Siete vergognosi! Fossi il padre di uno di quei bambini, prima lo ritirerei da quell’istituto, poi prenderei dei provvedimenti nei vostri vergognosi confronti! Vergogna!” commenta Enrico. C’è anche chi pone dubbi: “Il progetto è rivolto ad una sola religione o include anche le altre fedi presenti nel territorio, prevedendo per ciascuna momenti di preghiera per la pace? – chiede Clotilde – Se si ritiene che ‘la dimensione spirituale e quindi religiosa sia parte integrante del progetto educativo di scuole dell’infanzia di ispirazione cristiana’, io mi aspetterei una educazione completa per tutte le fedi del territorio”.
La scuola, però, rivendica la decisione. “Nel nostro asilo ci sono bambini di tutte le etnie — spiega Stefania Pillon, insegnante al Corriere della Sera – molti hanno tradizioni e culture di cui spesso sappiamo poco. Abbiamo voluto portare i nostri bimbi in moschea per far conoscere loro meglio un aspetto della vita quotidiana dei loro compagni”. E anche la direttrice, Stefania Bazzo, è d’accordo: “La scuola, che è una paritaria parrocchiale di ispirazione cristiana è molto attenta nei confronti della molteplicità culturale e religiosa che caratterizza il nostro territorio, questa sensibilità vede protagonisti i bambini, le famiglie e tutta la comunità educante e si fonda sul rispetto della multiculturalità che caratterizza il tessuto sociale, senza penalizzare la nostra tradizione ma valorizzando il bene che nasce dall’incontro tra nazionalità e culture diverse”. Nella foto, comunque, non “stavamo pregando in direzione La Mecca”: i bambini stavano solo ripetendo il gesto mostrato dall’Imam, mentre la preghiera finale dedicata alla pace è stata fatta con un gruppo, “ognuno con le sue modalità”, mentre “aspettavano il pulmino”.
L’Ufficio Scolastico Regionale ha avviato indagine su indicazione del Ministero
Intanto però l’Ufficio Scolastico Regionale, specificando che si tratta di una “scuola non statale” ma paritaria, iscritta alla Fism, spiega in una nota di aver avviato gli “opportuni approfondimenti”. “Pur in attesa che si definiscano meglio i dettagli dell’accaduto, su incarico degli uffici centrali del Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’USR per il Veneto ha avviato gli opportuni approfondimenti, tesi in particolare a verificare se siano state rispettate, tra l’altro, le norme sulla parità scolastica – si legge – Si ricorda che anche per questa istituzione, come per tutte le scuole statali e paritarie, vigono le regole dell’autonomia scolastica, da cui discende la necessità di dotarsi del proprio progetto educativo, specifico, autonomo e condiviso con le famiglie. A questo progetto educativo le insegnanti e il coordinatore scolastico devono attenersi, come richiesto dalla Legge n. 62/2000 sulla parità scolastica, per ogni tipo di attività progettuale”.
Leggi anche altre notizie su CorriereUniv