Bacio omosex alla mostra fotografica degli studenti: preside cerca di bloccare l’inaugurazione

La dirigente scolastica dell’istituto “Fermi” di Modena non ha gradito la presenza di un’immagine che ritraeva due ragazzi darsi un bacio all’interno della mostra sulla libertà dalle mafie. Insorgono le associazioni Lgtbq: “Censura”.

Doveva essere una mostra sulla libertà ma una fotografia esposta ha fatto scattare la censura: è la situazione paradossale capitata nei giorni scorsi in una scuola di Modena, l’istituto tecnico Fermi, dove la dirigente scolastica ha cercato di impedire l’inaugurazione di una mostra fotografica a causa della presenza tra le opere esposte di un’immagine che ritraeva due ragazzi darsi un bacio sulla bocca.

La foto incriminata aveva ricevuto il “Premio Libertà” da parte di studenti e docenti al termine di un lavoro durato tutto l’anno scolastico nell’ambito del Progetto Legalità rivolto ai ragazzi del quarto anno che avevano anche effettuato una gita a Palermo. Al termine della visita nel capoluogo siciliano la scuola aveva pensato di organizzare un concorso sul tema della libertà dalla mafia. Il caso però è scoppiato – come ha ricostruito la Gazzetta di Modena – quando la preside ha notato tra i pannelli espositivi la foto del bacio omosessuale chiedendo di sospendere l’inaugurazione che sarebbe avvenuta poco dopo. Molto probabilmente ha trovato fuori tema per una mostra che doveva raccontare la libertà dalle mafie un’immagine che raccontava invece la libertà sessuale.  La mostra però è stata inaugurata lo stesso ma la preside non si è presentata e ha convocato in dirigenza la docente che aveva organizzato l’evento per chiedere spiegazioni.

Un episodio che ha fatto gridare alla censura: l’associazione Mafie Sotto Casa parla di “un’azione come ostacolo all’espressione libera e inclusiva di quella comunità educante che è la scuola”. Antimafia Duemila, un’associazione di Fermo, protesta parlando di “repressione”. L’associazione dei genitori di ragazzi Lgbtq si chiede se l’episodio modenese sia frutto di “censura? Di omofobia? Certo la reazione della preside, per come viene descritta, sembra proprio rimandare ad una fobia, al rifiuto pregiudizievole di qualcosa che viene vissuto come disturbante, forse pericoloso”.

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