Ansia e stress a scuola: depositata in Parlamento una proposta per far nascere dei presidi psicologici

Presentata alla Camera dei Deputati l’iniziativa promossa dall’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi insieme ai parlamentari di Elisabetta Piccolotti, di Avs, Elisa Pirro del M5S, Rachele Scarpa e Nicola Zingaretti del Pd.

Una proposta di legge sulla salute mentale degli studenti: è quella presentata ieri alla Camera L’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi insieme ai parlamentari Elisabetta Piccolotti, di Avs, Elisa Pirro del M5S, Rachele Scarpa, promotrice dell’intergruppo parlamentare per la tutela e la promozione della salute mentale, e Nicola Zingaretti del Pd.

La proposta arriva dopo la diffusione con la collaborazione di Spi Cgil di un questionario in tutto il Paese, che ha visto oltre 30mila risposte. I risultati del questionario, è stato spiegato, “hanno evidenziato molti elementi di preoccupazione: il sentimento più provato durante il periodo pandemico è stata la noia per il 76% dei rispondenti; emergono anche l’ansia al 59% e il senso di solitudine al 57%. Vi sono poi risultati particolarmente allarmanti: il 28% del campione ha avuto esperienza di disturbi alimentari, mentre il 14,5% ha avuto esperienze di autolesionismo. Alla luce di questi dati, abbiamo auspicato che la politica reagisse per cercare di supportare la salute mentale degli studenti e prevenire qualsiasi forma di disagio”.

“Così non è stato – afferma Camilla Piredda, Coordinatrice dell’Unione degli Universitari – in quanto le uniche risposte positive le abbiamo viste da singoli istituti, università o al massimo regioni. Ma è mancata una risposta complessiva e adeguati finanziamenti: così, oggi siamo costretti nella maggior parte dei casi a psicologi privati, cui prezzo medio di una seduta della durata di 60 minuti è di circa 70/80 euro. Anche il bonus psicologo, soluzione temporanea ma utile, quest’anno è stato rifinanziato per soli 5 milioni di euro, con un taglio dell’80% rispetto al finanziamento del 2022. La politica ha deciso di ignorare le esigenze e le richieste di un’intera generazione: infatti, la quasi totalità del campione da noi intercettato l’anno scorso aveva detto di considerare utile un supporto psicologico nella propria scuola o università. Addirittura, uno studente su tre vorrebbe usufruirne”.

“La proposta di legge – ha spiegato Camilla Velotta, dell’Esecutivo degli studenti medi – punta ad istituire, regolare e finanziare un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counselling scolastico e universitario, che possa basarsi su personale professionista e interfacciarsi con il servizio sanitario territoriale assicurando la presa in carico degli studenti che ne avessero bisogno. Noi chiediamo che lo Stato investa almeno cento milioni di euro all’anno per arruolare sul territorio dei team multidisciplinari di professionisti, le cui competenze devono garantire l’assistenza in relazione alle necessità specifiche degli studenti”.

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