Ancora irregolarità nei test d’ingresso

Quiz sotto accusa. Gli studenti fanno ricorso al Tar e la Gelmini respinge ogni responsabilità

E’ passato un mese ma i test d’ingresso resistono. Continuano a far parlare di loro, delle presunte irregolarità riscontrate dagli studenti e dei ricorsi che stanno per scattare. I ragazzi raccontano la loro esperienza, sul web o sui forum dedicati, l’ingiustizia che hanno visto o subito e gli inganni che sono avvenuti davanti ai loro occhi. Tavole di Mendeleev distribuite durante gli esercizi di chimica, scatoloni aperti prima di iniziare la prova, cellulari accesi e documenti di identità sfuggiti al controllo.

Questo solo per iniziare. L’elenco è lungo e le segnalazioni che impazzano sulla rete sono le stesse che sono state raccolte dall’Udu, l’Unione degli universitari. L’organizzazione ha lanciato una mobilitazione su Facebook e sta organizzando ricorsi collettivi per tutelare nell’immediato tutti coloro che sono stati esclusi. L’avvocato dell’Udu, Michele Bonetti, ha spiegato che “se le domande sono errate o fuori programma i nostri ricorrenti possono reclamare giudizialmente l’ammissione all’università, chiedendo l’attribuzione del punteggio per le domande mal poste”.

Bonetti, ormai da anni impegnato sul caso dei test d’ingresso, ha anche chiarito che “se anche quest’anno verrà confermato che nelle stanze del Miur di Viale Kennedy sono stati distrutti i verbali della commissione incaricata dal Ministro per la redazione dei quiz, valuteremo l’opportunità di chiedere l’annullamento della prova con conseguente ammissione di tutti gli esclusi, nonché di portare il caso all’attenzione della Magistratura Penale”. A rispondere alle accuse della rete e al sindacato degli studenti è lo stesso ministro dell’Istruzione. “I test di medicina in Italia non agevolano certo i raccomandati. Sono fatti in maniera trasparente. Chi corregge il compito non conosce il nome del candidato. Abbiamo cercato inoltre di intervenire favorendo le domande di logica”.

E sul caso gratta checca (il quesito riguardante i gusti di granita tipici di una nota rivendita della capitale inserito nei test di Professioni Sanitarie della Sapienza) la Gelmini ha respinto qualsiasi responsabilità sottolineando che l’inserimento, tra i test, della domanda sulla granita romana è stata proposta dall’ateneo La Sapienza di Roma e non dal ministero. Il ministro ha anche ricordato che sono stati introdotti testi in inglese per agevolare la mobilità degli studenti e attrarre cervelli dall’estero.

Per i ragazzi invece che vogliono rivendicare il proprio punteggio possono proporre ricorso al Tar entro 60 giorni. L’avvocato Bonetti consiglia a tutti di affrettarsi ad avanzare la domanda considerando che trattasi di un ricorso d’urgenza. “Negli ultimi anni – si legge in un comunicato a firma dell’Udu – i ricorsi vinti al TAR, portati avanti dall’UDU e dall’avv.to Bonetti, hanno permesso a centinaia di studenti di scardinare il risultato iniquo dei test e di intraprendere il percorso universitario scelto”.

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