Un canto navajo per ricordare la loro compagna inghiottita dal fango. Con i versi degli indiami d’America gli alunni, i prof, tutto il personale del Liceo economico-sociale Perticari di Senigallia, hanno pianto su Facebook Noemi Bartolucci, la 17enne uccisa dalla bomba d’acqua di giovedì scorso.
Ecco il testo del post: “Noemi, 4BU indirizzo Scienze Umane, vittima dell’alluvione… Non restare a piangere sulla mia tomba,/ non sono lì, non dormo./ Sono mille venti che soffiano,/ sono la scintilla diamante sulla neve,/ sono la luce del sole sul grano maturo./ Sono la pioggerellina d’autunno/ quando ti svegli nella quiete del mattino…/ Sono le stelle che brillano la notte./ Non restare a piangere sulla mia tomba,/ non sono lì, non dormo”.
E poi la firma collettiva: “Il dirigente scolastico, il direttore dei servizi generali ed amministrativi, lo staff del dirigente, i docenti ed il personale Ata si uniscono al dolore per la tragica e prematura dipartita della studentessa Noemi Bartolucci”. Sotto i commenti di chi l’ha conosciuta: “È stata una mia alunna tre anni fa, anche se solo per qualche mese, e la ricordo benissimo. È un grande dolore apprendere questa notizia. Porgo le mie condoglianze”, scrive una docente.
La madre ancora dispersa
Noemi aveva solo 17 anni, viveva a Barbara, ed è morta trascinata via dall’acqua del Nevola mentre provava a scappare con l’auto. Insieme a lei la madre, Brunella Chiù, 56 anni, che invece risulta ancora dispersa. Insieme a loro c’era anche il fratello Simone, 23 anni, che è riuscito a sopravvivere alla furia dell’acqua e del fango. “Sono sparite sotto i miei occhi. Io ero aggrappato a un albero, sono rimasto lì due ore, forse di più. Loro sono state trascinate via dal fiume, mentre provavano a scappare con l’auto. Era il finimondo”, ha raccontato Simone al Corriere Adriatico. Tra i dispersi si cerca ancorea il piccolo Mattia Luconi, di 8 anni.