AI a scuola, Valditara: “450 milioni per la formazione dei docenti”

Il ministro dell’Istruzione e del Merito in chiusura al primo summit nazionale della scuola sull’Intelligenza Artificiale ricorda l’importanza di governare la nuova tecnologia con al centro l’uomo
Giuseppe Valditara durante la diretta del summit Next Gen AI

Una AI a misura d’uomo, è quella che il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha lanciato con la quattro giorni milanese ‘Next Gen AI’, il primo summit nazionale della scuola sull’Intelligenza Artificiale. “Sono stati incontri molto stimolanti, molto positivi, con dei workshop che hanno coinvolto circa 1500 giovani. Lanceremo prossimamente un summit internazionale sullo spunto del successo di questo. L’AI è il futuro, dobbiamo governarla. Non dobbiamo dimenticare il fattore umano e l’importanza dei docenti”. Lo afferma il ministro.

“Quest’anno a livello sperimentale in quattro Regioni sono partite diverse scuole con degli assistenti virtuali alla didattica. Noi pensiamo ad una adeguata formazione ai docenti perchè l’utilizzo in classe dell’intelligenza artificiale presuppone una formazione specifica. Sono 450 milioni che abbiamo destinato specificatamente a questo con fondi Pnrr. Bisogna avviare una serie di buone pratiche sia per l’uso corretto sia per affrontare il temadel cyberbullismo“, afferma il ministro. Proprio Valditara ha annunciato, poi, un incontro al ministero tra le scuole che hanno avviato questo tipo di sperimentazione riguardo le politiche di contrasto al cyberbullismo.

Il progetto dell’AI a scuola

L’obiettivo principale del progetto ministeriale è colmare il divario di apprendimento tra gli studenti, con particolare attenzione ai ragazzi con difficoltà e di origine straniera. Il progetto, che coinvolge diverse regioni, prevede l’uso di un software integrato in Google Workspace, inizialmente focalizzato su materie STEM e lingue straniere. La selezione delle classi coinvolte è in fase di definizione, e richiederà l’approvazione di dirigenti scolastici, docenti e studenti, nel rispetto della privacy.

L’assistente virtuale, basato sull’IA, identificherà le difficoltà di apprendimento dei singoli studenti, segnalando le lacune sia al docente che all’alunno. Il docente, opportunamente formato, potrà quindi intervenire con un supporto mirato. Il modello si ispira a uno studio del 1984 di Benjamin S. Bloom sull’efficacia del supporto individuale costante nel miglioramento dei risultati scolastici.

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