“Caro ministro Clini, caro magnifico rettore: oggi state celebrando un funerale, non l’inaugurazione della nostra università” – racconta la lettera di una studentessa dell’Università di Parma, Adele Marri, letta durante il suo intervento alla cerimonia d’apertura dell’anno accademico.
Adele è portavoce del collettivo studentesco “Anomalia Parma”. La ragazza parla per cinque interminabili minuti affrontando svariati temi d’attualità con parole durissime. “E’ la vigilia di una morte annunciata: fine della scuola, della libertà, della democrazia” – afferma incurante del clamoroso imbarazzo del magnifico rettore.
“Prima, il rettore ha detto che l’università è un luogo libero” – esordisce Adele, che protesta: lezioni sospese per permettere a tutti di partecipare alla cerimonia inaugurale “e invece quello che abbiamo trovato è stata un’università blindata da cordoni di polizia e carabinieri con scudi e manganelli”. Il rettore? “Si è barricato nel suo palazzo” – aggiunge la giovane studentessa di psicologia.
“Stiamo assistendo all’ininterrotto smantellamento dell’università e della scuola pubblica – denuncia Adele – l’università si sta trasformando in un’azienda, con un cda composto da rappresentanti dell’industria”.
“E’ arrivato il momento della verità – conclude la giovane – la democrazia sta sparendo davanti ai nostri occhi. Altro che inaugurazione, caro “magnifico rettore”: questo è il funerale della gioventù”.
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M.B.