Abilitazione all’insegnamento, la proposta del PD: “Tirocinio durante la magistrale e concorsi a numero chiuso”

insegnanti abilitazione

Non solo riforma del contratto di lavoro, per gli insegnanti italiani potrebbe aprirsi un momento di grandi cambiamenti che dovrebbe coinvolgere anche il periodo della loro formazione. Il Partito Democratico, infatti, durante il Cantiere Scuola tenuto nei giorni scorsi a Terrasini (in Sicilia), ha presentato il proprio progetto per rinnovare la formazione dei docenti, evitando che l’abilitazione alla professione debba forzatamente passare per i Tirocini Formativi Attivi: la soluzione sarebbe inserire un anno di tirocinio già all’interno del percorso universitario che consterebbe di 3 anni più 2 di magistrale obbligatori, uno dei quali, appunto, di tirocinio abilitante.

A spiegare la proposta è stata Simona Malpezzi, componente della commissione cultura della camera: il tutoraggio degli aspiranti insegnanti verrebbe affidato a docenti più esperti, prossimi alla pensione; superato il tirocinio, ci sarà un esame abilitante, cui farà seguito la preparazione ai concorsi a cattedra (in teoria a cadenza biennale), a numero rigorosamente chiuso.

“Mai più idonei”, infatti è lo slogan che accompagna il piano promosso dall’on. Malpezzi: i concorsi verrebbero banditi dopo aver verificato l’effettiva necessità di docenti lamentata, a seconda delle diverse discipline, dalle singole provincie, così da non produrre più “idonei” non vincitori da parcheggiare per anni in liste d’attesa. Insomma chi vince prende il posto, chi rimane fuori dovrà tentare la prossima volta.

Una riforma, che porterebbe gli aspiranti docenti di scuola secondaria ad accedere all’insegnamento con un anno di anticipo rispetto a quanto accade adesso.

E i candidati ai Tfa attuali? Un esercito di 147 mila docenti per appena 22 mila posti per i quali, dal Pd, spiegano sarebbe necessaria una “fase di transizione, ma con selezione” precisa la Malpezzi, fino all’arrivo dei nuovi abilitati.

Una situazione non semplice da sbloccare; vedremo ora come i diretti interessati (docenti e aspiranti tali) accoglieranno questa proposta e se le Istituzioni competenti sapranno inserirla in un sistema organico di soluzioni per rilanciare il sistema scuola del Paese.

 

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Scuola, la rivoluzione americana di Obama: i prof migliori vanno in periferia

Next Article

Eco, Augias, Calabresi: ecco il primo Festival della Comunicazione

Related Posts