Ognuno, nel suo piccolo, può fare la differenza e trovare soluzioni per ridurre le diseguaglianze. È lo spirito con cui torna “A scuola di inclusione”, il progetto dell’università Bocconi in collaborazione con Dynamo Camp, Repubblica e Intesa San Paolo rivolto agli studenti delle superiori. Un grande laboratorio che ha base nel quartier generale degli studi economici che invita non solo a riflettere sulle principali cause dell’esclusione sociale, ma a immaginare azioni concrete per aiutare, sul proprio territorio e nella vita di tutti i giorni, chi è costretto a vivere ai margini.
L’inclusione
“Il tema dell’inclusione è molto caro alla Bocconi – spiega il rettore, Francesco Billari – per noi si concretizza quotidianamente in un campus in cui convivono 115 nazionalità, attraverso politiche attive che favoriscono la parità di genere e uno sforzo costante per rendere inclusiva l’università anche per gli studenti meritevoli ma in condizioni di svantaggio. Sono 1.900 gli studenti che frequentano a titolo gratuito”. Al primo appuntamento di lancio di questa seconda edizione sono quasi cinquecento i giovani delle superiori milanesi e lombarde a riempire l’aula magna di via Gobbi o collegate da remoto direttamente dalle scuole. “Il mondo non è dato, non è scritto sulla pietra, ma va costruito generazione dopo generazione, è questo il messaggio che vorrei trasmettere a voi”, dice Billari guardandoli.
Fra le prime lezioni pensate per loro dagli studiosi dell’ateneo milanese, quella sull’inclusione nella Costituzione italiana di Marta Cartabia, l’ex ministra della Giustizia nominata da poco prorettrice all’Impegno sociale. O del professore di Organizzazione aziendale, Massimo Magni, sul segreto per lavorare insieme a un progetto comune. E, ancora, sull’inclusive marketing nella moda di Stefano Prestini, professore di Digital e social media marketing. Un assaggio – insieme ai laboratori sulla comunicazione inclusiva non verbale e su quella non violenta di Dynamo camp e Intesa Sanpaolo – prima delle tappe vere e proprie che si potranno seguire online. Quest’anno si terranno negli istituti finalisti della prima edizione di “A scuola di inclusione”, insieme agli esperti impegnati nei diversi filoni che mettono sotto la lente le diverse cause dell’esclusione sociale.
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