A Catania la chiamano "prassi"

Salve sono una laureata in Scienze della Comunicazione, facoltà di lettere e filosofia di Catania. La mia esperienza è brillante, sì, da non dimenticare. Per ben due volte mi hanno perso il compito scritto di informatica, e io naturalmente non ho fatto nulla, come da brava studentessa catanese e non da brava aspirante giornalista.
Successivamente a settembre ho compilato il piano di studi e verso marzo, credo, mi chiamano dalla segreteria dicendomi che il mio piano di studi non era regolare, quando io già avevo sostenuto l’esame della materia che non rientrava nel piano, un po’ di tempo a vuoto! che sarà mai?!
La ciliegina sulla torta? La mia tesi, di cui il mio prof. ha letto solo l’introduzione e la conclusione, per il resto la faceva leggere e correggere a me. Ma se fosse stato solo questo ne sarei stata felice, qui qualcuno la chiama “prassi”, ma non credo rientrino nella categoria frasi come: “se mi fai arrabbiare non ti faccio laureare” o “mi piaci nel senso palese del termine” o “stasera devi uscire con me” e altro ancora che ho subito per mesi.
Questa è l’università!
DILLO AL CORRIERE – Giulia Castellano da Catania

Exit mobile version