Next generation EU: Il Governo abbia il coraggio di investire sui giovani.

Next Generation Eu e Recovery Plan, i fatti di attualità si ricollegano a come investiremo i 209 miliardi per il piano europeo di rilancio

Next Generation Eu e Recovery Plan, i fatti di attualità si ricollegano a come investiremo i 209 miliardi per il piano europeo di rilancio

Torniamo a parlare di Recovery Plan in una giornata politica caratterizzata dai fatti internazionali, con l’assalto dei sostenitori di Trump al parlamento americano con tanto di morti e feriti(4 morti e 13 feriti). In realtà i fatti di ieri e di oggi hanno certamente un collegamento al modo in cui investiremo i 209 miliardi per il piano europeo di rilancio e di resilienza.

Spendere bene queste risorse, indirizzarle soprattutto verso la qualità della formazione e la crescita della gioventù europea, può essere un argine fondamentale verso tutte le forme di violenza, di fascismo e di autoritarismo.

Al momento il grande assente di questa programmazione sono proprio i giovani. Risorse limitate per loro: 3,2 miliardi per “giovani e politiche del lavoro” 19,2 per “Istruzione, università e ricerca“. Certo non sono da buttar via, ma considerato il montante complessivo, occorre rivedere questa distribuzione in maniera significativa.

Nulla trapela per ora, se non che il piano è a Palazzo Chigi e che sarà oggetto di chissà ancora quante revisioni, anche alla luce della crisi politica di questi giorni. Le uniche certezze sono legate ad una modifica di impianto che vede un maggior ridisegno in favore degli investimenti piuttosto che dei bonus.

Personalmente sono persuaso dall’idea che non ci sia una visione del futuro che vogliamo costruire e di conseguenza l’allocazione delle risorse risponde più ad esigenze di carattere politico clientelare che ad un vero interesse pubblico, con in testa i nostri giovani e il loro futuro. Del resto, scusate, chi ripagherà il debito pubblico galoppante condizionato certo dalla pandemia, ma frutto delle scelte di chi ci governa?

E allora, bisogna dare di più e fare di più per i nostri giovani, non solo in termini di soldi, ma vorrei dire: soprattutto in termini di progetti a loro destinati. Un modo anche per riconciliarsi con generazioni sfiduciate e dire loro che per il Paese sono importanti, e che il Paese scommette su di loro.

La Petizione

Intanto qualcosa si muove. Le associazioni giovanili Officine ItaliaVisionary hanno deciso di lanciare una petizione diretta al Presidente del Consiglio ed a tutti i componenti del governo, che proprio in questi giorni prenderanno una decisione definitiva in merito ai fondi di di Next Generation EU.

1% è troppo poco.
Petizione per chiedere al Presidente Conte di destinare il 10% dei fondi del Revovery Fund a giovani e politiche del lavoro… alla Next Generation .
http://chng.it/nNHNwsMv


Uno Non Basta è la campagna per far destinare ai giovani e alle politiche del lavoro 20 miliardi di euro, ossia il 10% della somme di questo denaro, a fronte dell’1% previsto – in base a quanto è trapelato – dalle attuali intenzioni ministeriali”. scrivono i promotori.

Ovviamente noi sosteniamo la loro posizione, ma quello che chiederei a questi giovani è di impegnarsi attivamente non soltanto nella fase di rivendicazione dei fondi. Quello che più conta è capire se i progetti funzionano, se i destinatari possono testimoniare l’utilità e il progresso che in quei progetti eventualmente rinvengono. Occorre costanza, studio, impegno e controllo dei risultati. Dobbiamo passare ai fatti e i fatti non sono tali se non possono essere misurati.

Questo lavoro sarà lungo e faticoso, ma è l’unica strada per costruire solidità: culturale, sociale ed economica. Solo in questo modo potremo sperare in un futuro migliore e in un mondo migliore. E forse salvare le nostre democrazie dagli assalti di violenti, avidi, xenofobi e intolleranti.

Mariano Berriola

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Come spenderemo i 209 miliardi del Recovery Fund? Ecco la rubrica”Next Generation Eu”

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