Dpcm, i presidi: “Impossibile adeguarci subito alla Dad”. Miur: "Scuole hanno un giorno per rifare orari"

Studenti ancora in classe con lezioni in presenza nonostante il nuovo dpcm firmato dal premier Conte nella giornata di ieri. La didattica a distanza con un numero di alunni  non inferiore al 75% non potrà essere subito applicata. Lo ha affermato Antonello Giannelli presidente dell’Associazione nazionale presidi a Corriereuniv. “Per l’adeguamento della didattica a distanza ci vorrà del tempo”, ha avvertito infatti Giannelli ricordando che è lo stesso provvedimento a prevedere che siano le regioni a recepire l’indirizzo nazionale con provvedimenti locali. “Nessun intento di andare contro le decisione governative per il contrasto alla pandemia da coronavirus ma solo l’impossibilità di adeguarsi ma ci sono dei tempi tecnici per rimodulare il tutto”.

Nessun cambiamento per ora neanche per  gli orari di ingresso che il dpcm ha imposto dopo le 9 per evitare affilamenti sui mezzi di trasporto. “Non cambierà nulla anche per quanto riguarda l’orario di entrata, che per il dpcm non dovrà essere prima delle 9” ha aggiunto infatti Giannelli che ha apertamente criticato il dpcm proprio sulla questione aperture dei cancelli delle scuole. “Non si può con decreto imporre l’organizzazione dell’orario alle scuole, essendo questa una prerogativa autonomistica. Ricordo che l’autonomia esiste proprio perché le scuole possano organizzare il servizio adattandolo alle esigenze del proprio bacino di utenza. Per questa ragione, lo ripeto, non ha senso obbligare tutto il territorio – nazionale, regionale ma anche provinciale – ad adottare la stessa organizzazione perché i bisogni delle famiglie e degli studenti sono diversi” ha sottolineato Giannelli.

“Ad oggi, e lo dico ragionando sui dati diffusi, ridurre la frequenza a scuola che non è luogo di contagio, o comunque lo è meno di altri, è un controsenso. Voglio poi mettere in evidenza due criticità: gli studenti con bisogni educativi speciali e i portatori di handicap per crescere e integrarsi hanno bisogno del contatto con i compagni, non basta dare loro la possibilità di seguire le lezioni a scuola, da soli, con l’insegnante di sostegno. Inoltre, segnalo la questione degli insegnamenti di tipo laboratoriale che saranno gravemente danneggiati da un utilizzo massivo della didattica a distanza”.

Le scuole superiori avranno un giorno di tempo per adeguare la Dad al 75%. Lo scrive in una nota inviata agli uffici regionali proprio il ministero. “Le scuole, in considerazione della necessità di disporre del tempo sufficiente ad adeguare l’organizzazione didattica alle misure del nuovo Dpcm, provvederanno all’adozione degli atti necessari nella giornata di lunedì 26 ottobre, con efficacia, poi, dal giorno successivo”.

Marco Vesperini

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