Scuola: studenti oggi in 30 piazze contro nuova maturità

Il corteo degli studenti contro la nuova maturità, Torino, 22 febbraio 2019. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

“Saremo una costante spina nel fianco contro l’ennesimo governo che vuole distruggere il sistema nazionale di diritto allo studio”. Così Giulia Biazzo coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti in merito alla mobilitazione degli studenti in 30 piazze contro la nuova maturità e la regionalizzazione.
Migliaia di studenti romani stamattina in corteo fino al Ministero dell’Istruzione per protestare contro il Governo Lega-5Stelle e le sue politiche sull’istruzione. La mobilitazione promossa da un appello sottoscritto da oltre 30 scuole vede protagoniste principalmente istituti di periferia come l’Archimede del Tufello, l’Amaldi di Tor Bella Monaca, l’Argan di Don Bosco, diverse scuole di Ostia, Roma Nord, Roma Sud-Ovest e ha visto il sostegno del Fronte della Gioventù Comunista (FGC). Al centro delle proteste la contrarietà ai nuovi tagli all’istruzione e la nuova maturità, ma anche la richiesta di interventi per l’edilizia scolastica e l’opposizione alla stretta repressiva in atto nelle scuole dopo l’approvazione di decreto sicurezza e piano scuole sicure.
In testa al corteo decine di cartelli con i volti di Salvini, Di Maio, Bussetti e Renzi ed un messaggio molto chiaro mandato degli studenti: “BOCCIATI!” “A Roma come in tutta Italia gli studenti oggi hanno dimostrato di aver bocciato questo governo e le politiche sull’istruzione degli ultimi anni – dichiara a sostegno delle proteste Alessio Angelucci, segretario romano del FGC – Il nuovo governo Lega-5Stelle non solo non ha abolito la buona scuola come promesso in campagna elettorale, ma continua ad agire in piena continuità con le politiche di Renzi e dei diktat europei. Salvini e Di Maio non fanno che parlare di cambiamento ma la realtà è che la nuova manovra prevede 4 miliardi di tagli e la nuova riforma della maturità, la stessa voluta dal PD, non farà altro che danneggiare gli studenti: dove sarebbe il cambiamento? Ogni giorno nelle scuole ci sono seri problemi di edilizia scolastica, migliaia di studenti vengono sfruttati in alternanza scuola-lavoro e vivono le difficoltà di una scuola sempre più per pochi e senza risorse, ma tutto questo sembra non interessare al Ministro Bussetti.
Nel frattempo gli studenti che manifestano contro questa situazione vengono chiamati fannulloni dal Ministro Salvini e subiscono una stretta repressiva fatta di denunce, come in diverse occupazioni scolastiche a Roma, e di restrizione della libertà degli studenti grazie al piano scuole sicure e ai continui blitz della polizia. La piazza di oggi manda un messaggio chiaro: contro chi distrugge la nostra scuola e il nostro futuro, non ci arrendiamo!”.
 
ansa
 
Al centro delle proteste anche la contrarietà ai nuovi tagli all’istruzione, la richiesta di interventi per l’edilizia scolastica e l’opposizione alla stretta repressiva in atto nelle scuole dopo l’approvazione del decreto sicurezza e piano scuole sicure.
A ROMA:
Al centro delle proteste, oltre alla nuova maturità, la contrarietà ai nuovi tagli all’istruzione, la richiesta di interventi per l’edilizia scolastica e l’opposizione alla stretta repressiva in atto nelle scuole dopo l’approvazione del decreto sicurezza e piano scuole sicure. In testa al corteo decine di cartelli con i volti di Salvini, Di Maio, Bussetti e Renzi e un messaggio molto chiaro mandato degli studenti: “BOCCIATI!”.
Protestano contro la nuova maturità, ma non solo, gli studenti romani che oggi sono scesi in piazza a Roma. In migliaia si sono riuniti in un corteo diretto al Ministero dell’Istruzione per protestare contro il Governo Lega-5Stelle e le sue politiche sull’istruzione. La mobilitazione, promossa da un appello sottoscritto da oltre 30 scuole, vede protagonisti principalmente istituti di periferia come l’Archimede del Tufello, l’Amaldi di Tor Bella Monaca, l’Argan di Don Bosco, e diverse scuole di Ostia, Roma Nord, Roma Sud-Ovest. La manifestazione ha avuto il sostegno del Fronte della Gioventù Comunista (FGC).

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