Miur – Aumentato il numero di borse di specializzazione per Medicina: da 3.300 a 5.000

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Borse di specializzazione in Medicina: arriva finalmente la firma sul decreto che permetterà di innalzare il numero di borse di specializzazione da 3.300 a 5.000, garantendo così a tutti i prossimi laureati in Medicina di completare il loro percorso accademico professionale e di esercitare la professione medica nel nostro Paese.

La comunicazione dell’ampliamento del numero delle borse viene direttamente dal Ministero dell’Istruzione: “Con questo provvedimento – sottolinea il ministro Stefania Giannini – si inverte la rotta e si concretizza un lavoro fatto nell’esclusivo interesse dei giovani medici”.

Il provvedimento dovrebbe comportare una spesa vicina ai 50 milioni di euro nei prossimi due anni (circa 6 milioni di euro per l’anno 2014 e 42 milioni per il 2015). La nota emanata ieri dal Miur, inoltre, prevede anche che la revisione della durata delle scuole di specializzazione entrerà in vigore a partire dal prossimo anno accademico.

Commenta positivamente la firma del decreto anche l’Unione degli Universitari: “E’ sicuramente un segnale positivo – dichiara Gianluca Scuccimarra, coordinatore Udu – che però non può rimanere un’azione isolata fine a sé stessa e di cui soprattutto attendiamo la copertura economica e ulteriori dettagli. In un momento in cui il sistema d’accesso ai corsi a numero chiuso è in crisi, aumentare le borse di specializzazione è un primo passo per avvicinarci ad una progressiva revisione di tale sistema e ad una sua apertura progressiva. Speriamo e chiediamo che il segnale positivo di investimento fatto ieri dal Governo sia il primo di una serie di interventi finalizzati ad una reale e concreta inversione di rotta”.

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  1. Siamo e restiamo un Paese arretrato rispetto agli altri paesi europei. Il numero delle borse di specializzazione per medicina deve essere pari al numero dei medici laureati. Ridurre gli anni di specializzazione, comiciare a fare tirocinio pratico obbligatorio nel 5° e 6° anno di studi.All’estero gli studenti in medicina fanno pratica già al IV anno (questa è la mia esperienza essendo stato in Spagna) dove le ore di studio devono essere pari alla pratica. All’estero mi dicevano: “voi italiani siete solo teorici, noi siamo pratici”. Cerchiamo un giusto equilibrio. Non facciamo come la facoltà di farmacia. un laureato in farmacia non può aprirsi una farmacia. Allora chiudiamo la facoltà di farmacia, altrimenti sforniamo solo dei commessi per i possessori di farmacie.

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