RAPPORTO ITALIAORIENTA – Altro che bamboccioni: gli studenti italiani vogliono lavorare in autonomia

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Il 72% dei diplomandi intervistati dichiara che andrebbe all’estero. Il 60% sceglie l’Università come via dopo il diploma, il 30% un lavoro subito. Di questo 30%, il 16 opta per il ritorno all’artigianato.  Tra gli idoli dei minorenni,invece, Papa Bergoglio è  più forte di mamma e papà.

 

Idee chiare, determinati e soprattutto senza alcuna intenzione di assecondare in maniera passiva le aspettative dei propri genitori. E’ questo l’identikit dello studente italiano che si appresta a conseguire il diploma e a scegliere il proprio futuro.

A tracciarlo, uno studio realizzato dagli esperti di ItaliaOrienta, la Fondazione italiana che attraverso un team multidisciplinare di esperti lavora sui temi dell’orientamento. Nel corso del 2013 la Fondazione ha fatto tappa con il primo “Educational Tour” in 44 città italiane, visitando 176 scuole e incontrando 660 tra dirigenti e docenti, svolgendo 360 moduli di tutoraggio, 220 motivazionali, 220 attività d’aula e supportando 21,113 studenti di quarta e quinta, prossimi alla scelta del futuro dopo il diploma.

Durante il tour sono stati distribuiti tra i ragazzi 5mila questionari. Nel rilevamento che ha riguardato  2629 ragazzi (di cui il 56% femmine) fondamentale è stata l’analisi del contesto familiare di appartenenza: solo il 17% delle mamme degli intervistati ed il 16% dei papà, risulta laureato.  Diploma di scuola secondaria superiore ma soprattutto licenza media, i titoli di studio della maggior parte dei genitori. Giovani dunque di ceto sociale medio con madre casalinga (34,4%) o impiegata (24,1%), e padre operaio (20%) o impiegato (13%), sono i ragazzi intervistati dalla Fondazione, e di sicuro non saranno le professioni di mamma e papà ad influenzarne le scelte per il futuro oltre la scuola.

Lo conferma la straordinaria propensione dei giovanissimi ad andare all’estero: il 72% dei maturandi volerebbe oltre confine. Australia, Canada e Cina le tre destinazioni in cima alla classifica delle preferenze. Il 32,8% degli studenti vorrebbe lavorare dopo il diploma e trovare un’occupazione che ne valorizzi le capacità.  In che settore?

Aumenta la propensione all’autoimprenditorialità con il 36% dei diplomandi che vorrebbe avviare una propria attività. Il 32% invece preferirebbe lavorare per privati, il 29% ancora sogna l’impiego pubblico. E se l’uniforme del poliziotto/carabiniere/militare è l’obiettivo di chi vuole il “posto fisso”, a sorpresa le aspirazioni dei giovani fanno registrare un ritorno agli antichi mestieri: idraulico/falegname, calzolaio sono i lavori che si dichiara disposto a fare il 16% degli intervistati. Manuali, intellettuali, di responsabilità dunque, i diplomandi da Nord a Sud, sembrano disposti ad ogni tipo di carriera.

Benché rappresenti la maggioranza degli intervistati (60%) resta comunque al di sotto della media Ocse la percentuale di giovani che si iscriverà all’Università. Tra questi il 16% sceglierà medicina,   il 10% economia,  il 9% ingegneria. Per le aree sociali, psicologia è il corso di laurea più gettonato (8,5%), mentre per quelle umanistiche la laurea in lingue è quella più agognata (8,2% degli intervistati la sceglierebbe). Poca attenzione ai corsi di laurea in  beni culturali, servizi sociali, sociologia, scienze della formazione, che non raggiungono singolarmente il 3% delle preferenze.  Anche il corso di laurea in informatica sembra interessare appena l’1% dei ragazzi che andrà all’Università.

Infine, in un Paese le cui politiche di orientamento stentano ad attecchire, i giovani vanno a caccia di idoli e punti di riferimento. Per gli studenti intervistati da ItaliaOrienta, Papa Bergoglio è in cima alla classifica degli idoli (30%) scalzando mamma e papà (26%), dato che rivela la voglia di riferimenti stabili da parte dei giovanissimi.

“E’ evidente che nel Paese c’è ancora troppo scollamento tra la scuola e il mondo che c’è fuori. I ragazzi hanno bisogno di guide sicure e permanenti che li indirizzino verso scelte più consapevoli ed in linea con le loro aspettative – lo ha dichiarato il presidente della Fondazione Italia Orienta, Mariano Berriola che prosegue: – Abbiamo mappato i bisogni dei ragazzi durante tutto il 2013, siamo pronti a partire con un nuovo tour rimodulato sulla base delle esigenze emerse. C’è bisogno di lavoro di squadra, di contenuti, competenze e professionalità che possano collaborare ad un progetto dedicato ai giovani che hanno bisogno di consapevolezza, responsabilità, autonomia e motivazione durante il loro percorso di formazione”.

Gli esperti di ItaliaOrienta partiranno con il secondo “Educational tour” il prossimo 5 marzo da Roma per poi toccare 60 città in tutta Italia.

ECCO IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE

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  1. Magari succedesse anche in Italia! Nella scloua in cui sto insegnando il gestionale crea un utente amministratore (!!!eeek!!!!) che crea dei problemi immondi! Per non parlare di Windows stesso che richiede risorse cosmiche per non offrire quasi nulla (bisogna installare tutto a parte: gli editor, putty, i programmi di office automation ) Per poter usare un ambiente amichevole e dei linguaggi di programmazione davvero semplici e validi da un punto di vista didattico (tipo ruby o python) senza dipendere dai laboratori mi sono fatto una rete di 10 netbook che porto a scloua nello zaino E che dire dei costi delle licenze (di Office, Windows viene fornito gratutitamente), che ogni anno pesano sui bilanci? Io queste cose non le capirf2 mai: con quattro soldi si protrebbero avere dei laboratori spaziali con tanto di autenticazione e home condivise e invece siamo ancora qui ad arrancare

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