FOCUS – Università Telematiche, ecco la risposta dei rettori: “Niente esami facili, siamo realtà libere e indipendenti”

Non è andato giù ai rettori delle Università Telematiche italiane il tanto atteso rapporto del MIUR, uscito lo scorso 18 dicembre. Nel documento, stilato da una serie di esperti, si mettevano in evidenza le numerose criticità presenti nel sistema telematico, e il ministero consigliava vivamente di “intervenire”.

Ora, a rispondere, ci pensano gli stessi rettori chiamati in causa, che hanno scritto a Repubblica per difendere le proprie realtà. E’ la Pegaso di Napoli, ad esempio, la prima a rispondere all’accusa di esami facili: “Siamo i primi tra le Università Telematiche, c’è stato un errore nei sistemi informatici dell’Anagrafe nazionale studenti”, commenta Elio Pariota, direttore generale della Pegaso. Le Università Telematiche, comunque, “irrobustiscono il dibattito socio-culturale del paese – conferma Pariota.

L’ambiente e-learning, inoltre, “rappresenta il formidabile elemento di interconnessione tra i vari soggetti chiamati a fare rete della formazione”. L’Università Telematica Pegaso, inoltre, è stata individuata proprio da Silvio Berlusconi per la formazione dei missionari azzurri in lotta con i club Forza Silvio.

“Non si può fare di tutta l’erba un fascio” – rispondono dall’Università UniNettuno di Roma. “Siamo l’unica università italiana che è stata valutata positivamente, più volte e senza riserve, dal Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario del ministero dell’Istruzione” – commenta il rettore Maria Amata Guarito.

“La nostra realtà è diversa, si differenzia sia per la competenza dei suoi docenti, provenienti dalle migliori università italiane e straniere, e sia per il suo successo internazionale, visto che siamo considerati leader nel mondo per l’insegnamento a distanza”. E ancora: “Il nostro ateneo, primo in Italia, ha intuito il potenziale didattico dell’impiego degli ambienti virtuali per scopi educativi. A differenza della maggior parte delle piattaforme per l’insegnamento, create spesso da aziende private, la nostra nasce da 25 anni di ricerche. Quando ancora non esisteva internet siamo stati i primi a creare le videolezioni che allora gli studenti seguivano tramite televisione”.

L’ultima risposta, infine, è arrivata dal rettore dell’Università Suor Orsola di Napoli: “Siamo una delle Università libere più grandi del paese, con oltre 10.000 studenti” – commenta il professor Lucio d’Alessandro.

Il rapporto del MIUR, in effetti, presentava una situazione piuttosto critica, con in evidenza un calo vistoso degli studenti, nello specifico negli ultimi due anni.

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La IUL di Firenze, ancora, sembra avviarsi verso la chiusura, dopo gli ultimi dati che parlano di appena 10 laureati l’anno. Anche CorriereUniv si è occupato della vicenda, con un’inchiesta sull’universo telematico e sui dottori online.

Raffaele Nappi

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