“Bocciate mio figlio” – Ma la lettera è inventata

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«Ciao, la lettera sul pizzaiolo costretto a scegliere fra posto fisso e diploma di maturità (pubblicata da alcuni giornali e da cui è stato tratto il Buongiorno di ieri, ndr) non è stata una professoressa a scriverla. E’ opera della nostra agenzia. Abbiamo confezionato una storia da dare in pasto ai media, creato un indirizzo di posta ad hoc e inviato la mail ai tre principali quotidiani italiani con preghiera di non pubblicare il nome dell’autrice. Era l’unico modo per sollevare una riflessione sull’assenza di politiche economiche del governo. Sono certa che Gramellini saprà cogliere il senso di questa operazione che non è pubblicitaria, ma è una denuncia della situazione in cui versano le microimprese come la nostra». Chiara Ioele (Kook Artgency). 

Tutto un falso, quindi. Niente pizzaiolo, niente richiesta di bocciatura, niente telefonata al professore o appello del genitore. A cascarci è stato Massimo Gramellini, vicedirettore della Stampa, ma anche lo stesso quotidiano Repubblica, che aveva pubblicato la lettera firmata.

Gramellini si difende invocando la beata ingenuità: “Mi sono fidato di un’identità posticcia. Continuerò a coltivare la mia ingenuità: fa comunque meno danni del cinismo”.

E le reazioni?! Sembra che a rimanerci male non siano stati solo i lettori: a protestare, stavolta, sono anche i giovani giornalisti. “Dov’è finito il principio base della verifica delle fonti?” scrivono sui social. Fatto sta che il decreto farà ancora tanto discutere, ma è sempre meglio informarsi bene prima di cadere in altri errori simili. Non si sa mai, la bocciatura è sempre dietro l’angolo…

Raffaele Nappi

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  1. mi rincresce rilevare quanto in basso si possa cadere,oltre ad essere una storia falsa la si vuole spacciare come se la stessa sostenesse una funzione,che miseria è divenuta la mente umana…..alla base della società civile dovrebbe esserci l’onestà a tutti i livelli e in tutti i campi.
    …non si ripara ad un torto o a una bruttura con un atteggiamento falso e disonesto.
    a scuola dovrebbe tornarci chi ha ordito tale trama irrispettosa ….

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