Tommasielli: “Napoli riparte dalle donne”

E’ marzo, la primavera fa capolino e ci si appresta a celebrare la giornata internazionale della donna.

E’ marzo, la primavera fa capolino e ci si appresta a celebrare la giornata internazionale della donna. Kermesse, convegni e pagine di giornali si tingono di rosa per questa ricorrenza istituita in Italia 101 anni fa e attraverso la quale viene acceso un faro sull’universo femminile per ricordare le conquiste fatte e soprattutto urlare (ancora) ai diritti negati.

La questione femminile del III millennio, e più in generale delle pari opportunità, ha il volto di emergenze allarmanti.
Occupazione femminile al Sud. Lo Svimez rivela che nelle regioni meridionali del nostro Paese, e’ disoccupata una giovane su quattro e, a parità di mansioni, le donne del Sud, possono contare su uno stipendio inferiore di oltre il 30% rispetto a quello di un uomo che abita e lavora nell’Italia del Centro e del Nord;
Violenza. Agghiacciante il dato secondo cui ogni tre giorni in Italia viene uccisa una donna dal suo partner o ex e che 1 donna su 4 è vittima di violenza;
Governance. L’equilibrio di genere nella composizione degli organi di governo non è rispettato ed è diffusamente scarsa la presenza delle donne.

Ancora troppi dunque gli ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale della donna e, sul fronte della tutela, i tagli finanziari hanno messo in ginocchio i centri antiviolenza di Napoli e di tutt’Italia costretti, in gran parte, a chiudere i battenti. Una sconfitta per le donne e per l’intero Paese.
“Anche la sopravvivenza della prima casa-rifugio comunale per le donne violentate – racconta Pina Tommasielli, Assessore alle pari opportunità del Comune di Napoli in un’ intervista al Corriere dell’Università – è garantita per poche settimane perché non abbiamo più i fondi per sostenerla. Sto cercando di allertare tutte le istituzioni, anche quelle regionali, su questo grave problema ”.
L’Italia inoltre è tra i pochi paesi europei che non protegge, sul piano legislativo, le persone discriminate in base all’orientamento sessuale.
“Siamo agli albori, al medioevo. C’è ancora molto da fare, oltre che sull’ammodernamento giuridico sul piano sociale e culturale”.
Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Cosa si sta facendo e cosa verrà fatto?
“Si è fatto poco. Il tessuto sociale così com’è non regge e non è a misura di donna. Ci sono delle idee in cantiere; stiamo pensando di prolungare il tempo scuola in collaborazione con l’Assessore all’istruzione e con l’Asl di aprire gli ambulatori anche di sabato”.
Le donne per la rinascita di Napoli è la manifestazione che si terrà dal 7 al 20 marzo. Cosa accadrà in quei giorni?
Abbiamo organizzato workshop e corsi di formazione utilizzando per la prima volta competenze interne al Comune. Queste attività verranno presentate al Maschio Angioino l’8 marzo, parleremo di lavoro e daremo lavoro.
Inaugureremo poi un monumento floreale in piazza Municipio dedicato alle donne vittime di violenza: verranno piantate delle rose particolari che per la loro resistenza e delicatezza ricordano la perseveranza e la forza delle donne. E ancora un momento di integrazione e accoglienza presso la galleria Principe di Napoli dove si riuniranno tutte le comunità etniche femminili presenti a Napoli, e ognuna porterà le proprie tradizioni.
Da Assessore alle pari opportunità come vivrà, quest’anno, l’8 marzo?
Lo vivrò al servizio di quello che vogliono fare le donne in questa città. Napoli con grandi difficoltà sta cercando di mettersi in moto, vorremmo ripartire dalle donne e dai giovani.
Ivana Berriola

Guarda l’intervista a Pina Tommasielli, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Napoli

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